Sonia Viale critica il decreto legge sul finanziamento delle “esigenze indifferibili” presentato dal governo, 600 milioni di cui 100 dalle casse statali per il 2016.
«Si prevedono premialità solo per i Comuni dove sono presenti cittadini che abbiano fatto richiesta dello status di rifugiato o di richiedente asilo e quindi rientrino nel sistema Sprar. Oltre a essere premialità da poche centinaia di euro, 500 una tantum per ogni richiedente asilo, è ancor più grave il fatto che ne saranno comunque esclusi tutti quei Comuni che ospitano massicci numeri di immigrati che hanno rifiutato l’identificazione».
Viale cita Ventimiglia: «Questo governo quindi dimostra di essere il peggior nemico proprio del Comune simbolo a livello internazionale dell’accoglienza visto che Ventimiglia non potrà neppure fruire di bonus di rilievo a fronte di un carico enorme sul proprio territorio».
Sonia Viale commenta così al termine della commissione speciale immigrazione della conferenza Stato-Regioni, che si è svolta questa mattina a Roma su richiesta della vicepresidente della Regione Liguria e delle colleghe di Regione Lombardia Simona Bordonali e della Regione Veneto Manuela Lazzarin.
«Nel decreto legge – ha aggiunto la vicepresidente Viale – non si tiene in alcuna considerazione della richiesta formale, presentata al governo, solo poche settimane fa, in maniera unanime dalle Regioni sull’esclusione delle zone di confine, quindi anche della provincia di Imperia, dall’accoglienza dei presunti profughi, tenendo conto delle particolari condizioni di queste aree».
Tra i punti affrontati oggi in Commissione anche i controlli igienico sanitari alle strutture di accoglienza. «Abbiamo lanciato l’allarme – spiega Viale – visto che, allo stato attuale, si potrebbe autorizzare l’ospitalità anche in edifici privi dei requisiti igienico sanitari di base. Dato che il numero dei presunti profughi oggi nel nostro Paese ha superato quota 160 mila e che la loro permanenza spesso si protrae nel tempo, riteniamo che debbano essere affrontati con urgenza eventuali rischi per la salute e l’igiene pubblica».