Segno meno in apertura per la Borsa di Milano: il Ftse Mib segna un -0,47% a 16.818,15 punti. Anche le borse europee non fanno eccezione, anzi, ancora peggio: Parigi perde lo 0,72%, Francoforte segna un -0,79%, Londra è a -0,48%.
Mps finisce subito in asta di volatilità. Il titolo stava cedendo il 6%. Ieri l’ex ministro e banchiere Corrado Passera aveva formalmente comunicato di ritirare la sua proposta
alternativa. Oggi in programma una nuova seduta del board. Occhi puntati anche su Snam (-0,38%), in vista della quotazione della controllata Italgas prevista lunedì. Fca registra un ribasso dell’1,7%, nell’attesa della diffusione dei dati sulle immatricolazioni di ottobre (a Borsa chiusa).
Sul fronte macro negli Usa è in programma la stima su nuovi occupati e in serata è prevista la riunione Fomc (Comitato federale del mercato aperto). In Europa si attende il pmi manifatturiero di Italia, Francia, Germania e anche a livello europeo. Sempre negli Stati Uniti termina la due giorni di riunione del consiglio direttivo della Federal Reserve, ma gli esperti danno per scontato che non sarà presa alcuna decisione di politica monetaria con le elezioni così vicine. Proprio il duello tra Clinton e Trump influenza anche le Borse di Asia e Pacifico in rosso anche in scia ai disordini politici in Corea del Sud. Tokyo ha concluso la seduta a -1,76% con lo yen che si è rafforzato.
Il petrolio è in calo a 46,38 dollari per il barile Wti e a 47,95 dollari per il Brent.
Nei cambi, l’euro è in rialzo a 1,1067 dollari da 1,1055 della chiusura di ieri a Wall Street. Contro lo yen la moneta unica passa di mano a 114,99.
Impennata dello spread tra Btp e Bund a 161,2 punti, oltre i livelli del dopo-Brexit, quando arrivò a un massimo di 160 punti. A pesare è l’incertezza sull’esito del referendum del 4 dicembre.