Al polo tecnologico di Sestri Levante si insediano nuove realtà: Fintechstage (Fts) innovation hub, è attiva nel settore della tecnologia applicata alla finanza. «Il Polo tecnologico – dichiara il sindaco Valentina Ghio – è stata una scommessa vinta, 100 occupati sul territorio, realtà aziendali con relazioni internazionali insediate, oltre 121.000 euro di incassi annuali dalla gestione diretta degli immobili, contro i 26.000 euro di affitto previsti In passato con la Fondazione Mediaterraneo». Per un’azienda, avere una sede operativa che dà sulla Baia del Silenzio, è probabilmente un ulteriore fattore di convincimento a insediarsi a Sestri Levante: una location invidiabile da tutto il mondo.
Centro internazionale di innovazione e alta formazione in ambito Fintech, è il risultato di un percorso iniziato con gli eventi che hanno toccato città come Milano, Barcellona, Buenos Aires, Lussemburgo, Amsterdam, Chicago: al centro del progetto un network mondiale di istituzioni finanziarie, investitori, consulenti e startup chiamati a raccolta da Matteo Rizzi e Làzaro Campos, fondatori di Fts, per mettere a tema la crescita degli ecosistemi fintech internazionali, l’inclusione finanziaria e l’innovazione di banche, finanza e pagamenti.
L’innovation hub si occuperà di open innovation per il target corporate, di alta formazione e consulenza, di format di coaching e accelerazione per le startup fintech, il tutto con un orizzonte e una disponibilità di know how che non si ferma ai confini nazionali per la natura del network coinvolto. Domani (sabato 29 ottobre) alle 11.30, la presentazione ufficiale dell’insediamento, a cui parteciperanno gli stessi fondatori Rizzi e Campos, Roberto Ferrari, general manager di CheBanca!, Mariela Atanassova, innovation facilitator a Group Flow, Aldo V. Pecora, direttore di SmartMoney.
Poche settimane fa, al termine dell’ultima asta pubblica di gara riguardante il Polo Tecnologico, altre quattro imprese hanno avviato l’insediamento in Baia del Silenzio, affiancandosi a quelle già presenti: adesso sia il convento dell’Annunziata sia Palazzo Negrotto Cambiaso, sono completamente affittati. Tra le nuove aziende arrivate, a riprova della qualità degli spazi e dei servizi offerti – in primis la fibra ottica di proprietà comunale – ci sono due imprese internazionali: l’inglese FintechStage appunto e la statunitense Tribridge.
La scorsa settimana si è svolto inoltre un primo evento con lo staff europeo Tribridge proveniente da Spagna, Regno Unito, Olanda e la vicepresidente delle risorse umane dagli Stati Uniti Holly Grogan. La società, fondata nel 1998 a Tampa in Florida, è un’azienda di servizi tecnologici specializzata in applicazioni per il business e soluzioni cloud: fornisce supporto ai clienti nell’affrontare le sfide del business attraverso servizi di consulenza strategica e soluzioni innovative. La società ha chiuso il 2014 con un fatturato di 130 milioni di dollari e 650 dipendenti, suddivisi tra dieci sedi negli Stati Uniti. La controllata Tribridge Italy si occupa di servizi e consulenza informatici, quali implementazione, manutenzione e vendita di piattaforme web per la gestione del talento e la formazione delle risorse umane.
Tribridge Italy è operativa da circa tre anni ed impiegherà una decina di persone nella nuova sede di Palazzo Negrotto Cambiaso a Sestri Levante e altre quindici in Europa, tra Londra e Madrid.
Oggi il Polo Tecnologico è costituito da otto aziende che pagano complessivamente affitti per 121.391 euro/anno; nei due immobili operano altre sette tra imprese e associazioni che pagano canoni di locazione per ulteriori 30.535 euro/anno. Tutti gli inquilini concorrono poi a pagare le spese condominiali e di manutenzione ordinaria per 37.860 euro/anno: spese che, in caso di locali inutilizzati, sarebbero per larga parte a carico del Comune proprietario degli immobili.
«Spesso in questi ultimi anni si è dibattuto sulla bontà dell’utilizzo del complesso immobiliare di proprietà comunale nella Baia del Silenzio – dice il sindaco – nel confronto politico cittadino si affacciano regolarmente varie suggestioni, lanciate da alcune opposizioni consiliari: “a Portobello si potrebbe fare questo, al Convento si potrebbe fare quello…”, senza mai entrare nel merito di una proposta realizzabile. Penso che ogni seria critica allo stato attuale di utilizzo, dovrebbe innanzitutto concretamente confrontarsi con il progetto realizzato dall’Amministrazione in meno di tre anni: 190.000 euro all’anno di introiti per il Comune e 100 posti di lavoro qualificati. Questi i fatti concreti, il resto è solamente polemica politica di basso livello».