Niente numero legale ieri per il Comitato portuale alla Spezia. Il sindaco Massimo Federici spiega: «Gran parte delle istituzioni, a partire da quella che rappresento, e delle organizzazioni che hanno deciso di non parteciparvi, hanno così voluto prendere le distanze rispetto a una deliberazione all’ordine del giorno su cui sussistevano forti dubbi di merito e di opportunità. Riserve si sono riscontrate sulla mancanza di tutti i necessari presupposti di legittimità e di quegli elementi di chiarezza utili per poterne valutare correttezza e vantaggi sotto il profilo amministrativo».
La delibera riguarda la cessione di quote a privati di una società costituita per la futura gestione della stazione crocieristica (che verrà terminata tra diversi anni) ed è stata messa all’ordine del giorno di un Comitato che nell’arco delle 24 ore sarà definitivamente posto in prorogatio con l’entrata in vigore della nuova legge sulla governance della portualità.
«Siamo di fronte a un finale di partita non bello – dice Federici – che mette in luce uno scollamento sempre più profondo tra Autorità portuale da una parte e istituzioni e mondo portuale dall’altro. Non gioisco, anzi sono molto amareggiato per tutto ciò. In realtà, e i fatti di oggi ne sono la dimostrazione plastica, ho rappresentato un punto di vista diffuso in città ed esigenze solo ed esclusivamente di natura istituzionale».