La cessione dei crediti in sofferenza e la razionalizzazione delle filiali sono stato al centro delle discussioni della seduta del cda di Banca Carige che si è tenuta oggi dalle 11 alle 16.
Entrambi i provvedimenti sono previsti nel Piano industriale al 2020. Per quanto riguarda gli sportelli, il piano industriale prevede la chiusura di 108 filiali, di cui 45 entro dicembre. Le prime chiusure riguarderanno le filiali esterne al baricentro della banca, stabilito in Liguria e Toscana e verranno effettuate con l’assorbimento in Carige di Carige Italia.
Per i crediti deteriorati il piano industriale prevede la vendita di circa 1,8 miliardi tra il 2016 e il 2017. Dovrebbero essere dismessi una o più tranche per un ammontare di 900 milioni di euro entro la fine del 2016 tramite processo competitivo e un secondo portafoglio di circa 900 milioni nella seconda metà del 2017 in base alle condizioni di mercato.
In luglio e agosto la struttura guidata dall’a.d. Guido Bastianini ha lavorato alla segmentazione in diverse tipologie della massa dei crediti deteriorati: mutui residenziali, crediti al consumo, leasing, e altri, per facilitarne la vendita. Le società potenzialmente interessate all’acquisto degli npl sono in genere specializzate nel trattare determinate tipologia di npl.
Nella cessione dei crediti l’advisor dell’istituto ligure è Banca Imi.