Allo scadere dei 60 giorni previsti per esprimere il proprio parere, i Comuni liguri hanno accolto con soddisfazione il provvedimento della Regione Liguria che, a partire da questo mese, renderà operativo lo strumento della compensazione per effettuare la manutenzione dei corsi d’acqua, oggi di competenza delle amministrazioni comunali. Lo comunica Anci Liguria.
La manutenzione dei corsi d’acqua, per gli interventi che verranno puntualmente individuati, si potrà quindi attuare anche attraverso la rimozione dei sedimenti secondo il sistema della compensazione: invece del pagamento diretto all’appaltatore, il materiale estratto potrà essere riutilizzato dall’azienda in questione, senza oneri diretti per i Comuni.
«Un provvedimento – commenta Simone Franceschi, sindaco di Vobbia – sicuramente importante e innovativo, che può costituire per i nostri Comuni un’opportunità di risparmio dei costi da sostenere, che vorremmo inteso come punto di partenza di un nuovo percorso per costruire un adeguata pianificazione e programmazione nella gestione dei bacini idrografici In particolare, i Comuni auspicano che la Regione riesca sia ad anticipare i provvedimenti di assegnazione delle risorse destinate ai programmi annuali di manutenzione ordinaria, sia a provvedere all’adozione dei previsti piani Generali di gestione dei sedimenti dei reticoli idrografici, sui bacini ancora sprovvisti, così da ipotizzare un ampliamento dell’applicazione dell’istituto della compensazione opportunamente istituito”.
In attesa che la giunta regionale approvi il Programma di Manutenzione Ordinaria 2016, rendendo da subito disponibili le risorse da stanziare, alcuni Comuni hanno comunque segnalato alcune proposte ritenute necessarie a migliorare ulteriormente l’efficacia del provvedimento.
In particolare per i Comuni, sarebbe opportuno prevedere: l’inclusione delle progettazioni degli interventi di manutenzione nel sistema di compensazione; l’estensione dell’esenzione degli oneri di compensazione, oggi previsto solo per lo svuotamento di vasche di sedimentazione, anche alle briglie, agli invasi, dighe ed altre opere assimilate presenti sulle aste fluviali; l’individuazione di valori economici per il materiale estratto in linea con le quotazioni di mercato; la predisposizione di piani generali di gestione dei sedimenti dei reticoli idrografici, ove non ancora previsti e adottati, con l’obiettivo di ipotizzare l’ampliamento di utilizzo dello strumento della compensazione anche per volumi superiori ai 10.000 metri cubi.