Gli assegni si usano sempre meno ma quelli scoperti non passano del tutto di moda: sono 291 quelli staccati in Liguria nel corso del primo trimestre 2016, per un valore di 986.082 euro. Così come nel resto del Paese, anche nella nostra regione i titoli “cabriolet” risultano in progressivo calo rispetto al 2015 (-27,3%). In Italia, dove nei primi tre mesi dell’anno sono stati staccati quasi 28 mila assegni scoperti (311 al giorno) per un valore di poco più di 107 milioni di euro, il calo risulta del 25,5%. Rispetto al 2014, il valore si è quasi dimezzato.
I dati sono quelli del Registro informatico dei protesti gestito da Unioncamere-Infocamere: «L’utilizzo della moneta elettronica sta probabilmente agevolando la riduzione dei titoli protestati, in particolar modo degli assegni – sottolinea il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello – È un percorso di crescita anche culturale molto importante che il nostro Paese sta compiendo e deve continuare a compiere per rendere più efficiente e sicuro il mercato italiano».
La parte del leone, a livello regionale, la fa il Lazio con 8.171 assegni scoperti nei primi tre mesi. Seguono la Lombardia (7.128) e la Campania (2.439). Quest’ultima regione vince invece la poco gratificante classifica del numero di cambiali protestate (18.758), davanti a Lombardia (17.203) e Lazio (14.840).
Per quello che riguarda proprio le cambiali protestate, in Liguria se ne contano 1.878 nei primi tre mesi dell’anno, per un valore di 1.447.892 euro. Anche queste risultano in diminuzione rispetto al 2015, in particolare del 24,1%. A livello nazionale parliamo di 123.495 cambiali, per oltre 153,5 milioni di euro.
Parallelamente al calo del numero di titoli protestati in Liguria, scende anche il loro valore: -10% per ciò che riguarda gli assegni, -27,3% per le cambiali.