«È molto grave quanto è emerso dall’incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra il sottosegretario, Sandro Gozzi e il direttore generale della DG crescita in Europa che si occupa della concorrenza, Lowri Evans che non solo metterebbe a rischio un’eventuale norma italiana di tutela dei balneari, nel momento in cui l’Italia ne presentasse una, ma impugnerebbe anche la norma portoghese contenente la garanzia di una prelazione per l’azienda titolare della concessione, in quanto l’Europa non vuole riconoscere il valore commerciale delle imprese, ma solo gli investimenti non ancora ammortizzati, utilizzando l’eventuale nostra norma come un cavallo di Troia contro il Portogallo». Lo ha detto oggi l’assessore della Regione Liguria al Demanio, Marco Scajola, come coordinatore delle Regioni in materia, nel corso del primo incontro svoltosi a Roma, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europa, tra il ministro agli Affari Regionali Enrico Costa e le Regioni, per individuare un percorso in grado di offrire garanzie ai balneari rispetto a una immediata applicazione della sentenza.
Proprio oggi gli assessori regionali sono venuti a conoscenza dei risultati dell’incontro svoltosi, nei giorni passati, tra il sottosegretario alle Politiche Europee, Sandro Gozi e Lowri Evans, da cui sarebbero emersi elementi preoccupanti nella trattativa tra Italia e Europa sulla Bolkestein, in relazione soprattutto al riconoscimento del valore balneare delle imprese che non verrebbe contemplato. «È molto apprezzabile che per la prima volta un ministro abbia partecipato nella sede di una regione ad un confronto con gli Enti territoriali – sottolinea Scajola – Cogliamo la sua disponibilità a percorrere ogni passo tenendo sempre vivo il confronto con le regioni, le quali hanno il contatto diretto con il territorio e le imprese balneari. Nel corso dell’incontro, come coordinatore, ho ribadito però la necessità di una norma che riconosca l’importanza del valore di impresa, ma soprattutto una proroga o periodo transitorio di almeno 30 anni».
Aggiunge l’assessore: «Richiediamo una proroga come hanno ottenuto altri Paesi europei , Portogallo e Spagna, e non ci vergogniamo ad alzare la voce, per tutelare gli investimenti effettuati dai nostri balneari. Sono preoccupanti le parole di Evans perché non tengono conto della storia dell’Italia che non è nella stessa condizione della Finlandia ed è inaccettabile che un direttore europeo possa cancellare 100 anni di storia, senza riconoscere professionalità ed esperienza. Infine ho chiesto al ministro, anche alla luce della Brexit che il governo italiano faccia pressioni sull’Europa per ottenere garanzie e certezze per le nostre imprese».
Nel frattempo a livello locale nei prossimi giorni l’assessore Scajola incontrerà tutti i sindaci dei 63 Comuni rivieraschi della Liguria per informarli sulla vicenda. Primo appuntamento mercoledì 3 agosto alle 11 nella Sala consiliare del Comune di Chiavari e lunedì 8 agosto a Diano Marina.