«Da quanto leggo sulle agenzie di stampa sembra che si tratti di appalti secondari derivanti da appalti principali. Quindi nulla che vada a toccare l’impianto complessivo del cantiere». Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commentando le indagini su presunte infiltrazioni delle cosche calabresi negli appalti per il Terzo Valico ferroviario Genova-Milano.
«È una storia – ha aggiunto Toti – che va avanti da tempo, non è una novità quella delle infiltrazioni della ‘ndrangheta su tutto il territorio nazionale e il fatto che la Liguria non sia esente».
«Sul ponente ligure – ha ricordato il governatore – purtroppo la storia delle infiltrazioni è piuttosto antica. È stato fatto un lavoro importante dalle forze dell’ordine, c’è un controllo molto alto e da parte della nostra amministrazione c’è ovviamente la volontà di non abbassare la guardia e di tenere il massimo rigore».
«Si tratta – ha precisato Toti – di indagini e provvedimenti cautelari e non di sentenze definitive, quindi la prudenza è necessaria. Se qualcuno ha sbagliato pagherà, come è normale che sia. Sono stati lanciati allarmi sul male della corruzione e la buona politica ha il dovere di combattere tutto questo, senza però inchiodare le grandi opere di modernizzazione».