L’allentamento delle tensioni sulla sterlina e i buoni dati macroeconomici pubblicati per gli Stati Uniti e la Cina, hanno portato negli ultimi giorni a un ulteriore aumento della propensione al rischio sui mercati finanziari globali. A sostenere i listini anche i buoni dati societari diffusi la scorsa settimana per gli Stati Uniti. Utili per azione superiori alle stime per Alcoa, Csx, Black Rock , JP Morgan , Citigroup e Wells Fargo. Dal 6 luglio a oggi, i rimbalzi più vigorosi hanno coinvolto le aree che avevano subito le perdite più massicce dall’inizio dell’anno. Nikkei: +6,89%; Ftse Mib: +6,83%; Euro Stoxx 50: +5,64%; Stoxx 600 banche: +10,01%.
Negli Stati Uniti la dinamica delle nuove richieste di sussidio, ancora in trend discendente, il rimbalzo mensile delle vendite al dettaglio (+0,7%, superiore alle attese), e il rialzo del tasso di crescita dei prezzi al consumo (+1% anno su anno) evidenziano il carattere probabilmente solo temporaneo del rallentamento di maggio. Buona anche la dinamica della produzione industriale e del tasso di utilizzo degli impianti.
In Cina i dati di contabilità nazionale relativi al secondo trimestre dell’anno continuano a mantenersi compatibili con un graduale rallentamento dell’attività economica cinese, pilotato dalle stesse autorità di politica economica, per ri-direzionare l’economia asiatica su un modello di crescita maggiormente basato sui consumi interni.
I dati di giugno hanno complessivamente sorpreso al rialzo le aspettative degli analisti, con una accelerazione nei tassi di crescita annua di vendite al dettaglio (effettivo: 10,6%; prec.: 10%) e produzione industriale (eff.: 6,2%; prec.: 6,0%). L’aggregato monetario ampio M2, indicatore di tendenza della crescita economica, ha inoltre messo a segno una crescita anno su anno pari all’11,8%, rispetto a un’attesa mediana di rallentamento nel saggio di espansione della statistica (prec.: 11,8%). Più vigorosa del previsto la crescita dei nuovi prestiti in yuan, passata da 985,5 a 1380 miliardi. Meno convincenti, ma superiori alle attese, i dati relativi all’interscambio con l’estero, che hanno visto un rallentamento sincrono di esportazioni (-4,8%; prec.: -4,1%) e importazioni (eff.: -8,4%; prec.: -0,4%).
Nell’ultima settimana, con il venir meno degli effetti di «fuga verso la qualità» messi in moto dalla Brexit, la sterlina ha registrato un movimento di apprezzamento contro euro (passando da circa 0,86 all’attuale 0,836) e dollaro (il cross dollaro sterlina è passato in pochi giorni da circa 0,78 all’attuale 0,75). La dinamica di forte appiattimento registrata dalle curve dei tassi Usa e Germania ha subito, nell’ultima settimana, una interruzione, dovuta al rialzo dei tassi a dieci anni americano (ora a 1,5698) e tedesco (ora a -0,0134). Inoltre, i principali mercati azionari hanno proseguito a registrare una traiettoria rialzista. L’aumento della propensione globale al rischio ha portato il Vix a chiudere venerdì a 12,90, e favorito una ulteriore compressione dei principali spread rappresentativi del rischio emittente (differenziale btp/bund: 1,235 pb). In questo contesto, non stupisce la correzione registrata da oro e yen, classici beni rifugio. Tra i dati più importanti, segnaliamo la pubblicazione degli indicatori Zew di luglio, per Germania e area dell’Euro, prevista per oggi.