Chiudono in calo le principali Borse europee una seduta caratterizzata da vendite su assicurativi, servizi finanziari e auto, mentre Piazza Affari registra un nuovo crollo di Mps e termina con Ftse Mib a 15.780,16 (-1,45%) e Ftse Italia All-Share a 17.327,28 (-1,53%).
Parigi ha ceduto l’1,69% con l’indice Cac 40 a 4.163,42 punti e Francoforte l’1,82% con l’indice Dax a 9.532 punti. Londra continua a dimostrare la migliore tenuta tra i listini europei nonostante la Brexit e oggi guadagna lo 0,35% a 6.545 punti.
A Piazza Affari l’urgenza di un intervento sui crediti deteriorati e la prospettiva di una ricapitalizzazione in caso di perdite ingenti sugli npl fanno crollare di un altro 17% il titolo della banca toscana: in due sedute Mps è scivolata complessivamente del 28%. Precipitata anche Carige c(-9%.). Tra gli altri finanziari, Intesa Sanpaolo ha perso il 2,21%, Mediobanca -3,21%, Unicredit va in controtendenza con un +0,72%.
Telecom in calo dell’1,12%.
Con il greggio in lieve flessione gli energetici sono scesi: Enel -0,65%, Eni -0,76%, Saipem -4,23%.
Tra gli industriali, Fca a -4,2%, Finmeccanica -3,25%.
Sul mercato dei cambi, l’euro arretra di mezza figura nei confronti del dollaro trattando a 1,1108, da 1,1143 di ieri, ai minimi di giornata. Prosegue la corsa allo yen: la valuta giapponese passa sul finale a 112,80 per un euro (114,26 ieri sera) e torna ai valori del 27 giugno, e a 101,56 contro un dollaro (da 102,58) ai minimi da due anni toccati anche nel pieno delle vendite post Brexit. La mossa della Banca d’Inghilterra, che ha tagliato le riserve di capitale necessarie degli istituti di credito per dare maggiore flessibilità di azione e di prestiti, ha spedito la sterlina ai minimi da 31 anni contro il dollaro (per un pound necessari 1,3045 dollari da 1,3216 di ieri) e ai massimi da quasi tre anni il rapporto euro/sterlina a 0,8513 (0,8365 ieri).
Il rafforzamento del dollaro contribuisce a far nettamente correggere il prezzo del barile di petrolio visto che rende l’oro nero piu’ caro per gli acquirenti esteri: -3,7% il Wti agosto a 46,94 dollari al barile, -4% il Brent a 48,1 dollari.
Sul mercato dei titoli di Stato toccati i minimi storici di rendimento per le obbligazioni di Stati Uniti (1,37%), Germania (-0,176%), Svizzera (-0,61%). Da segnalare che per la prima volta anche il rendimento del bond a 50 anni dello Stato svizzero e’ andato in negativo.