È un braccio di ferro quello tra il prefetto di Savona e i sindaci del territorio sul tema dei migranti. Nei giorni scorsi Franco Bologna, primo cittadino di Carcare, ha emanato un’ordinanza per fermare gli arrivi nel suo Comune ma Giorgio Manari, il prefetto, ha fatto capire che questa misura sarà, nei fatti, inutile.
Continuerà a valere, cioè, il principio per il quale tutti i profughi titolati di un idoneo certificato igienico sanitario rilasciato dalla Croce rossa possano essere introdotti nel circuito dell’accoglienza savonese. La comunicazione è arrivata durante il vertice di ieri.
«La realtà è che su 69 Comuni della provincia, solo 28 sono coinvolti nell’ospitalità – ha commentato deluso Franco Bologna – Oggi abbiamo bloccato gli arrivi perché gli alloggi messi a disposizione dalla cooperativa che ha vinto il bando non risultano agibili e il palazzo del centro commerciale non è una scelta accettabile».

A oggi il piano della provincia è quasi al completo: 1.045 posti (di cui 350 solo in Valbormida) per un business di diversi milioni di euro, da distribuire tra le 10 cooperative coinvolte.
In rete, nel frattempo, è già partita la corsa per schierarsi con una o con l’altra parte. Angelo Vaccarezza, capogruppo di Forza Italia in Regione, chiede di appoggiare il sindaco Bologna, mentre Francesco Vico ha preparato una contro petizione.