La recente delibera di giunta del Comune di Genova che abbatte gli oneri di urbanizzazione è una delle misure che Emanuele Piazza, assessore comunale allo Sviluppo economico, ha presentato al convegno “Liguria2021: la crescita del sistema delle imprese in Liguria nel contesto delle sfide dettate dalla digital transformation“. L’obiettivo è attrarre nuovi investimenti.
«Il tema dell’inclusione e della collaborazione lanciato da Enrico Botte, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Genova, che ha condotto l’evento, è fondamentale. Per anni in città ci sono state isole autonome – dice Piazza – ora la crisi ha fatto emergere l’assoluta necessità di collaborare sia nel pubblico sia nel privato. Parlando con Roberto Cingolani dell’Iit e Renzo Piano, è emerso che questo è un territorio fatto di luci e ombre. Abbiamo ambiti di rilevanza nazionale e buchi neri, eredità di un sistema del passato».
Per esempio, dice Piazza, non ci sono tante città in Italia come a Genova, dove lavorano e cooperano tante realtà del settore energetico. C’è la necessità di rompere un isolamento con un messaggio unitario verso l’esterno: «L’asset dello shipping per esempio è fondamentale – aggiunge – oltre che quello della digital transformation. Dal canto nostro, come amministrazione dobbiamo darci una mossa non solo in caso di emergenza, com’è accaduto per la questione delle nuove aree di Ansaldo Energia, il tema della burocrazia dei tempi è fondamentale per un imprenditore».
L’assessore ricorda anche che a Genova c’è spazio: «Siamo una città con tanti vuoti, abbiamo circa 250 mila persone in meno rispetto agli anni d’oro e un patrimonio anche di pregio che vorremmo usare a favore della città. La vecchia sede Siemens di viale Cembrano, 1600 mq, l’abbiamo messa a disposizione con un bando che prevede tecnologie smart anche dal punto di vista dell’edilizia. L’obiettivo è la costituzione di un progetto che possa generare startup innovative. Questo è il futuro, l’Unione Europea ha indicato il gap sullo skill digitale di un milione di figure che mancano sul mercato del lavoro».
La presenza al tavolo di esponenti di Abb, Rina, Leonardo Finmeccanica, Fincantieri, che hanno raccontato che cosa producono in Liguria, mostra quanto il background genovese sia all’altezza per aprire la città a nuovi investori.