Nel primo trimestre 2016 le vendite liguri di beni sui mercati esteri risultano in calo del 12,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo dicono gli ultimi dati Istat diffusi da Unioncamere Liguria. L’export nazionale registra una diminuzione tendenziale pari allo 0,4%. Tra le regioni che maggiormente hanno contribuito a sostenere l’export in Italia si segnalano Basilicata e Abruzzo (per vendita di autoveicoli), Molise (prodotti in metallo) e Lazio (mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi). Al contrario, la diminuzione delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte e di prodotti petroliferi dalla Sardegna fornisce un contributo negativo pari a un punto percentuale.
La Liguria, che rappresenta solo l’1,5% delle vendite nazionali all’estero, ha registrato una dinamica negativa, passando da 1.703 a 1.494 milioni di euro: di questi 754 milioni sono destinati verso paesi Extra-Ue (il 50,5% del totale), in calo del 21,8%, mentre verso l’area comunitaria l’export è cresciuto dello 0,2%. Tra i settori trainanti e quantitativamente più significativi troviamo le attività manifatturiere, i cui prodotti rappresentano quasi il 90% dell’export, e che, rispetto al primo trimestre 2015, hanno registrato una flessione del 13,2%. All’interno del comparto manifatturiero, buona la performance dei prodotti alimentari (+9,2% l’export complessivo, +4,9% verso i Paesi extraeuropei) e dei prodotti chimici (+2,7% l’export totale, -0,9% verso i Paesi extra-Ue); in calo le vendite di macchinari (quasi il 30% in meno sia a livello complessivo che verso l’area fuori dall’Unione europea) e dei prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (-27,3% l’export totale e – 35,4% verso i Paesi extra-Ue).
Per quanto riguarda la dinamica dell’export ligure verso i mercati comunitari, al primo posto sale la Germania verso cui sono stati venduti prodotti per un controvalore di 177 milioni di euro e che rappresenta il 12% dell’export regionale; la seconda destinazione europea è la Francia, seguita dalla Spagna. Tra i mercati extraeuropei il volume maggiore di vendite è stato verso gli Stati Uniti, sostenuto principalmente dalla vendita di prodotti chimici e alimentari. Seguono Emirati Arabi (macchinari e apparecchiature) e Cina (prodotti chimici).
Il capoluogo ligure nel primo trimestre dell’anno ha registrato un ridimensionamento delle esportazioni di quasi il 20%, che sale a -31,1% se si considerano esclusivamente le vendite verso i Paesi extra-Ue. Tra i prodotti delle attività manifatturiere si registra un aumento nelle vendite di prodotti chimici (+26% l’export complessivo, +18,6% verso le destinazioni extraeuropee) e di prodotti alimentari (+16,6% l’export complessivo, -2,1% quello extraeuropeo), in calo macchinari e apparecchiature (-30% per l’export complessivo, -31,1% quello extra Ue) e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (-28,1% l’export complessivo, -36,9% quello extra-Ue). Diminuisce complessivamente l’export verso i Paesi extraeuropei ma crescono le vendite verso gli Emirati Arabi, al primo posto in graduatoria, la Tunisia e gli Stati Uniti: in tutti e tre i Paesi risulta in aumento la vendita di macchinari. Le esportazioni verso l’area Ue registrano un incremento pari al 4,0%: le prime tre destinazioni comunitarie risultano Germania, Francia e Spagna, dove è stata preponderante la vendita di prodotti metallurgici.
L’export nell’estremo ponente resta sostanzialmente stabile (+0,3%): in lieve aumento le vendite verso i Paesi extra-Ue(+0,5%) rispetto all’area comunitaria (+0,2%). Tengono le vendite di prodotti agricoli (+0,8%) e di prodotti alimentari (- 0,9%). A livello di destinazione, in Francia, primo Paese nella graduatoria imperiese, il valore dell’export, principalmente caratterizzato dalle vendite di prodotti alimentari (-5,6%), è diminuito del 3,7%; seguono Germania e Paesi Bassi (prodotti agricoli). Nell’area extra-Ue sono aumentate le vendite in particolare verso gli Stati Uniti (olio e prodotti agricoli) e la Cina (medicinali); stabile l’export verso la Svizzera (prodotti agricoli).
In provincia di Savona l’export ha segnato un +0,8%: in aumento le vendite verso l’area extra-Ue (+14,5%), in contrazione quelle verso i Paesi europei (-6,2%). I prodotti chimici si confermano la voce principale dell’export provinciale, in calo del 2,3%, di cui oltre la metà destinati ai Paesi extraeuropei. La Francia resta salda al primo posto come destinazione continentale (prodotti chimici), seguita da Germania e Spagna (prodotti chimici e agricoli). Sul fronte extra-Ue si conferma la destinazione Usa, dove i prodotti chimici costituiscono quasi l’80% delle vendite, anche se in calo rispetto al 2015. Al secondo posto il Bahrein, grazie a una commessa di navi, seguito dalla Cina (prodotti chimici).
Infine la provincia della Spezia registra una contrazione complessiva dell’export pari al 7,8%, frutto di un calo verso i Paesi extra-Ue (-16,4%) e di un aumento verso quelli comunitari (+10,0%), fortemente influenzata dalla vendita di navi e imbarcazioni. L’export spezzino nel primo trimestre 2016 si è indirizzato particolarmente verso il mercato tedesco e francese, entrambi in calo rispetto al 2015 e caratterizzati dalla vendita di prodotti in metallo, seguiti dagli Stati Uniti (imbarcazioni). Da segnalare Taiwan per l’export di armi e Malta per le imbarcazioni.