«Nella riforma del trasporto pubblico locale, le cui linee guida stanno affrontando l’iter consiliare, non esiste alcuna volontà specifica da parte della Regione di favorire l’entrata dei privati nel capitale sociale delle aziende, a cui per altro lasciamo libertà di scelta su come procedere, pur attenendosi alle normative centrali». Lo dichiara l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino, in merito alla presunta privatizzazione delle aziende di trasporto pubblico locale su gomma in vista della gara per l’assegnazione dei bacini provinciali.
«Quanto all’obbligo che il capitale sociale sia almeno pari al 20% della base d’asta per partecipare alla gara – precisa Berrino – la Regione sta solo applicando la legge Madia sulla pubblica amministrazione, norma che avremmo comunque dovuto seguire anche nella gara su bacino unico, che come sappiamo è stata impugnata dal Tar e portata davanti alla Corte costituzionale. Alle aziende di trasporto pubblico locale su gomma, che sono controllate dagli enti locali, lasciamo la libertà di scelta di essere ricapitalizzate dai soci pubblici, ovvero i Comuni azionisti, oppure facendo ricorso a eventuali partner privati».
«La legge Madia – prosegue Berrino – è stata varata dal governo Renzi: gli esponenti regionali del Pd dovrebbero ricordarselo, visto che hanno sostenuto la riforma della loro ministra. Per altro, visto che il centrosinistra è, di fatto, attraverso i Comuni amministrati, il principale azionista delle aziende di tpl, potrà decidere la ricapitalizzazione delle aziende controllate. Per quel che riguarda invece l’integrazione ferro-gomma, ricordo che nel bando di gara che abbiamo ereditato non era stato fatto nulla in tal senso».
Per quel che riguarda lavoratori del tpl, Berrino ha annunciato: «siamo aperti al confronto e alla discussione costruttiva con le parti sindacali nell’interesse del servizio pubblico e nel rispetto dei lavoratori».