Seminario sulla Legionella giovedì 23 giugno, dalle 9 alle 16, organizzato da Labcam-Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria-Imperia La Spezia Savona e dal Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino organizzano nella sede di Albenga (Regione Rollo 98). L’incontro su “Legionella, prevenzione e gestione del rischio: aggiornamento alla luce delle nuove linee guida nazionali”, il testo unico approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nel maggio 2015, che riunisce tutte le norme nazionali sulla tematica,, è rivolto a imprese e a professionisti.
Secondo l’ultimo report dell’istituto superiore della Sanità, tra il 2009 e il 2013 i casi di legionellosi in Italia sono passati da 1207 a 1347. La Lombardia è la regione in cui si registra il maggior numero di episodi (428 nel 2013), seguita dal Lazio (153) e dalla Liguria (142 nel 2013, il 58% in più rispetto al 2009 quando erano stati segnalati 29 casi).
«La Legionella è un batterio spesso sottovalutato – avverte Luca Medini, Labcam – Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria – ma che può annidarsi negli impianti idrici dei condomini, delle strutture ricettive o nelle piscine e può avere un’ampia diffusione in quanto l’infezione da legionella si contrae tramite inalazione di minuscole goccioline di acqua (aerosol), che contengono i batteri».
Le situazioni più pericolose riguardano: docce, rubinetti, vasche con idromassaggio, fontane, umidificatori, condizionatori di acqua e torri di raffreddamento. I soggetti più a rischio gli anziani, i malati cronici per cui la legionella può essere fatale ne 70-80% dei casi che abbiano contratto il batterio.
«Nel nostro Laboratorio di Albenga – precisa Medini – abbiamo dedicato un settore alla ricerca di Legionella, proprio per garantire maggiore assistenza agli operatori, in particolare del comparto turistico, offrendo un servizio di analisi basato su metodi di prova normati e riconosciuti a livello internazionale grazie all’Accreditamento ACCREDIA in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025».
I batteri si adattano molto bene all’acqua calda e resistono a valori di pH e di cloro decisamente sfavorevoli alla maggioranza di altri microrganismi che si ritrovano frequentemente nelle acque destinate al consumo umano. Inoltre, la presenza di biofilm, di calcare e di tubature che tendono alla corrosione e che rilasciano nell’acqua metalli come zinco e ferro, contribuiscono a creare un ambiente ottimale per la proliferazione di legionella nella rete idrica.
«Consigliamo sia agli amministratori di condominio, in quanto custodi dei beni condominiali, sia ai gestori di strutture turistico-ricettive stagionali – aggiunge Medini – di attuare adeguate misure di prevenzione e monitoraggio degli impianti attraverso mirate analisi batteriologiche che scongiurino ogni pericolo di contaminazione. Eseguire periodicamente controlli e analisi mirate, rivolgendosi al personale esperto e qualificato, e per debellare l’eventuale presenza di batteri, avvalersi di imprese specializzate che attuano trattamenti appropriati quali, ad esempio, quelli termici o di iperclorazione aiuta a prevenire episodi di legionellosi».