Un milione di euro per le botteghe dell’entroterra ligure. La giunta regionale ha approvato su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, il bando da 1 milione di euro a sostegno delle botteghe dei Comuni dell’entroterra.
«Con questa misura diamo seguito a un preciso impegno che ci eravamo presi in campagna elettorale – dichiara Rixi – per sostenere e difendere quelle attività del piccolo commercio che, grazie agli assurdi studi di settore, stanno rischiando di scomparire nelle nostre valli e che costituiscono un preziosissimo presidio del nostro territorio a serio rischio di spopolamento».
Il bando prevede finanziamenti, a fondo perduto, per piccole superfici commerciali di vendita al dettaglio di generi alimentari e misti in 125 Comuni liguri non costieri con una popolazione non superiore ai mille abitanti e in quelli con non oltre 5 mila abitanti, sempre non costieri, ma che corrispondano ad almeno due requisiti: un rapporto tra popolazione residente e superficie inferiore al valore medio della provincia di appartenenza; un rapporto tra imprese e superficie inferiore al valore medio della provincia di appartenenza; un rapporto tra numero di imprese e popolazione residente inferiore al valore medio della provincia di appartenenza.
I Comuni interessati sono 42 in provincia di Imperia, 36 a Savona, 34 a Genova e 13 alla Spezia.
Sono ammessi contributi da un minimo di 5 mila a un massimo di 20 mila euro a impresa pari al 40% degli investimenti effettuati per ristrutturazioni edilizie, installazioni tecnologiche, arredi e acquisti di beni. Previste anche premialità per le imprese nei Comuni sotto i mille abitanti, per gli imprenditori under 35 e per le imprenditoria femminile.
«Vogliamo ridare finalmente nuova linfa al tessuto produttivo delle nostri vallate – aggiunge Rixi – e sostenere quei giovani che vogliono dare continuità a una bottega per offrire così un presidio sociale contro lo spopolamento del nostro entroterra, che negli ultimi 40 anni è stato quattro volte superiore al resto del Paese. Vogliamo invertire la tendenza e rendere l’entroterra della nostra regione un luogo dove si possa fare impresa, vivere da giovani e da anziani».