Da quest’anno i giovani liguri tra i 18 e i 28 anni potranno decidere di svolgere il servizio civile nell’ambito della difesa del territorio e della protezione civile.
La Regione Liguria è l’apripista di questa novità, promossa dall’assessore regionale alla Formazione Ilaria Cavo che la definisce «la risposta istituzionale agli angeli del fango». Una forma di avvicinamento anche alla prevenzione (anche per quanto riguarda l’antincendio boschivo) e non solo all’intervento post evento, «sperando che l’esperienza sia utile per avere anche nuovi volontari», aggiunge l’assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone.
E non è un caso, rileva lo stesso Giampedrone, che a livello nazionale si sia deciso di aprire a questo settore, visto che il dissesto idrogeologico è diventato un aspetto non più ignorabile.
L’anno scorso erano stati circa 500 i posti assegnati alla Liguria nell’ambito del servizio civile nazionale, più i 200 legati a Garanzia giovani. I ragazzi verranno comunque indirizzati verso i settori a cui aspirano (negli anni scorsi andavano forte le esperienze nel sociale con bambini e anziani).
Ora il primo step prevede, entro giugno, una formazione rapida per gli enti accreditati all’albo regionale per consentire loro di preparare dei progetti “approvabili”, che dovranno essere presentati tra settembre e ottobre.
«In un Comune sotto i cinquemila abitanti avere due o tre persone in più per gestire gli aspetti di protezione civile può fare la differenza», sottolinea Giampedrone.
La retribuzione mensile è di 433,30 euro per 30 ore di attività settimanali, la durata è di 12 mesi.
«Non escludiamo di convincere il Servizio civile nazionale ad aumentare i posti per la Liguria, nel caso questa iniziativa avesse un buon successo», auspica Cavo.