Giornata contrastata per le Borse europee in attesa delle decisioni della Bce che poi ha stabilito di lasciare invariati i suoi tassi principali e confermato l’impegno per una politica monetaria espansiva. Milano ha chiuso ancora in positivo – Ftse Mib a 18.732,96 (+0,40) e Ftse Italia All-Share a 20.399,74 (+0,33) – probabilmente sulla scia dell’effetto Atlante. Dal 7 aprile scorso, giorno in cui le indiscrezioni sul fondo Atlante hanno iniziato a prendere una certa consistenza, Piazza Affari ha recuperato oltre l’11%. Positiva Francoforte, con l’indice Dax che sale dello 0,1% a 10.435 punti, in calo dello 0,2% Parigi a 4.582 punti. In discesa anche Londra, con il Ftse 100 a -0,4% a 6.381 punti.
A Milano, a conferma della fiducia degli operatori in Atlante, ben intonati i finanziari, con Intesa Sanpaolo +1,06%, Unicredit +2,26%, Mediobanca +3,09%, Mps +2,67%, Generali +2,02%. In evidenza i petroliferi (Eni +1,30%) con il presidente Usa Barack Obama che, in visita a Riad, ha confermato l’impegno comune per ridurre l’impatto del
calo del prezzo del petrolio. Tra gli altri energetici in calo Enel dello 0,76%.
Telecom Italia in rialzo dell’1,88% a 0,9230 euro per azione nel giorno dell’assemblea di Vivendi, primo azionista della compagnia, durante la quale il ceo Arnaud de Puyfontaine ha ribadito l’impegno a lungo termine in Telecom.
Tra gli industriali, Finmeccanica in calo dello 0,82%, mentre Fiat Chrysler è salita dell’1,87%.
Nel lusso, Ferragamo (-2,6%) sconta le crescenti preoccupazioni degli analisti sull’andamento delle aziende del lusso nel primo trimestre.
Il ministero dell’Economia ha disposto per l’asta BoT di fine mese l’emissione di titoli semestrali per un controvalore di 6 miliardi. Nel dettaglio, all’asta del prossimo 26 aprile verra’ offerto il BoT scadenza 31 ottobre 2016. Il Tesoro ricorda che alla data di regolamento del prossimo 29 marzo sono in scadenza semestrali per 6 miliardi.
Sul mercato valutario l’euro quota 1,13 dollari (da 1,1323 ieri in chiusura) e 123,7 yen (da 123,93). Dollaro/yen a 109,47 (da 109,44). Ritraccia il petrolio con il Wti che cede l’1,6% a 43,47 dollari.