Un salone primaverile, all’aperto, dedicato alla media e grande nautica. È questo il progetto che ha per Genova Nautica Italiana, l’associazione che ha raggiunto i 61 membri nel giro di sette mesi dalla fondazione. L’evento fa parte del progetto Nautica 365, un ridisegno del calendario degli eventi fieristici del settore e ha come partner Fieramilano, una scelta di peso, anche perché la società amministrata da Corrado Peraboni ha intenzione di investire in questo progetto.
Oggi nel capoluogo ligure la presentazione di una serie di eventi, che si articola in un salone indoor dedicato alla piccola nautica a Milano in autunno, un evento legato al glamour e al lifestyle in estate in location ancora da decidere, ma – come hanno lasciato intendere i vertici di Nautica Italiana – ci sono ipotesi su Porto Cervo o Capri, e il salone primaverile, appunto, che si vorrebbe fare a Genova se ci saranno le condizioni.
Parola d’ordine, l’hanno ripetuta tante volte, “educazione”: «Ci chiamate fuoriusciti, ma abbiamo fatto tutto in modo educato – rimarca il presidente di Nautica Italiana Lamberto Tacoli – non è facile creare un’associazione che sta crescendo così bene in un periodo come questo, la nostra mission è valorizzare il prodotto della cantieristica in Italia e migliorare la “reputation”. Far tornare l’Italia al centro del sistema nautico a livello europeo».
Nelle parole di presentazione si fa di tutto per stemperare la tensione: «Non ci poniamo come antagonisti a un calendario che era già programmato. Abbiamo occupato spazi liberi – aggiunge Tacoli – che sottolinea: il concorrente del Salone di Genova è Cannes, troppo vicino come data, le imprese sono costrette a fare delle scelte. Gli aderenti a Nautica Italiana possono scegliere liberamente dove andare, il nostro obiettivo è coinvolgere tutte le associazioni nautiche del Paese, anche quelle del diving o legate alla pesca, in un disegno di sistema e la prima cosa che ho fatto quando ho parlato con Fieramilano è la richiesta di coinvolgere Ucina in tutto questo».
In questi mesi Nautica Italiana ha studiato Genova: il Porto antico sarebbe l’opzione ideale, con la possibilità di offrire ai visitatori anche quella bellezza e quei servizi che ormai sono richiesti in eventi come questo. «L’idea sarebbe anche di aggiungere un mini-salone bomboniera a Portofino per eventi mirati – rivela Tacoli – per sfruttare quello che di bello abbiamo». Il lavoro tecnico spetterà a Fiera di Milano che, per stessa ammissione di Tacoli, deve adattarsi a una realtà come quella ligure.
Il nodo fondamentale comunque è il business. Bastava girare per le banchine degli ultimi saloni per avere conferma che erano pochi gli espositori a portare a casa vendite sicure, al massimo un po’ di interesse, mentre altrove accade diversamente: «Il Nautico di Genova ha avuto un indubbio declino contro il quale cerchiamo di ribellarci. Bisogna cambiare logica e location, lanciamo una sfida alla città», ribadisce Tacoli.
Da parte delle istituzioni presenti – Comune, Regione e Camera di Commercio – risposte positive, endorsement anche inaspettati da parte degli stessi imprenditori che meno di un anno fa hanno dato uno scossone al settore lasciando Ucina e fondando questa nuova associazione.
«Lo dicevo in privato, quando non ero ancora assessore – dice Emanuele Piazza, che ha la delega allo Sviluppo economico per il Comune – occorre cambiare e per i grossi business nazionali l’ancoraggio alla Fiera di Milano è giustissimo»
Sarà Fieramilano a gestire la trattativa più spinosa, l’adesione di Ucina che ha già rifiutato la proposta di Confindustria di risolvere la questione dell’ingresso di Nautica Italiana nell’Associazione con una confederazione di scopo. E sul Salone di Genova – annuncia la vicepresidente Giovanna Vitelli – nel 2016 Nautica Italiana lascia libertà ai propri aderenti di partecipare o no, anche se l’evento di Cannes così vicino costringerà a fare una scelta dettata soprattutto da appeal e budget disponibile. «Sulla soluzione dell’ingresso in Confindustria – dice – siamo aperti a ogni strada, ma il fine è uno solo, che noi entriamo».
Uno scossone lo dà anche Luigi Alberto Amico, anche lui vicepresidente: «La strada è impegnativa e ci vorranno soldi per realizzare tutto, ma noi andiamo avanti e lo faremo con o senza Ucina, bisogna uscire da questa logica provinciale e autoreferenziale».
Anche l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Liguria Edoardo Rixi auspica in un progetto comune: «Ormai in Italia bisogna fare impresa con eccellenza che comunichi a livello mondiale. Ci si è intestarditi per troppo tempo su format superati dagli eventi e tante volte l’intervento della mano pubblica non è stato felice». Rixi ricorda anche la delicata situazione legata alla Fiera di Genova, con una liquidazione in corso e investimenti regionali che verranno ricollocati proprio al Porto antico.
Disponibilità anche da parte della Camera di Commercio di Genova attraverso le parole del segretario generale Maurizio Caviglia: «Il mondo della nautica è cambiato dopo il crollo degli ultimi anni, bisogna dare una risposta adeguata alle imprese, è ovvio che se non c’è business si resta disorientati nel seguire quello che propongono i vertici. Occorre non avere paura di ciò che sia nuovo, anzi bisogna fare insieme un progetto credibile che sia fuori da retropensieri e ideologie. Quello che chiedo è di sotterrare l’ascia di guerra, ma anche che il salone primaverile del 2017 sia un’edizione zero, per non affossare il Nautico 2016».
Tacoli annuncia che il 29 aprile ci sarà un tavolo di confronto convocato dal sindaco Marco Doria, ma intanto Nautica Italiana si sta già muovendo nei confronti del ministero dello Sviluppo Economico.