Si parte a fine anno, al massimo nei primi mesi del 2017. Due quartieri, Colle Ometti e Quarto Alto, già all’inizio dell’estate (rispettivamente, 1 giugno e 1 luglio). È il nuovo progetto di sviluppo della raccolta differenziata a Genova, realizzato da Comune, Amiu e Conai, che dovrà raggiungere gli obiettivi previsti dalla legge regionale del dicembre 2015: 40% di riciclo entro il 2016, 65% entro il 2020.
Per sviluppare il cronoprogramma, Conai ha prima mappato Genova, suddividendola in zone più o meno vocate alla raccolta differenziata: le verdi (metà del municipio Ponente, Val Polcevera e parte della Media Val Bisagno) e le gialle (parte del Medio Ponente, della Val Polcevera, di Levante, Medio Levante e Val Bisagno) sono quelle da cui si partirà già quest’anno. Sono le meno popolate (in totale fanno circa 120 mila abitanti), e contano anche il minor numero di utenze non domestiche (433 la zona verde, 3.988 quella gialla). «La classificazione indica il grado di vocazione e la priorità nel passaggio ai sistemi di raccolta domiciliare – spiega Luca Piatto del Conai – non si tratta di fare differenze tra zone di serie A o di serie B, ma semplicemente di trovare i modi e i tempi più adatti a ciascun territorio del Comune per partire con il piano. La difficoltà da zona a zona sta anche nella presenza di barriere naturali e non solo di spazi urbani».
Le zone arancione e rosse sono le più difficoltose: più popolate (in totale, tra residenti e non, si contano oltre 470 mila persone), con il maggior numero di utenze non domestiche (quasi 22 mila nell’arancione, oltre 5.500 nella rossa), rappresentano il cuore della città. L’altra metà del municipio Ponente, buona parte del Medio Ponente, Medio Levante, Centro Est e Bassa Val Bisagno sono classificate arancioni, mentre le rosse sono in quasi tutto il Centro Ovest e Centro Est, parte della Val Polcevera, Bassa Val Bisagno e una “striscia” nel Ponente. In queste zone si partirà nel 2017 per proseguire in tutto il triennio successivo.
I costi: 15 milioni di euro solo di materiale in tutta la città (ammortamento a cinque anni). Cifra stimata, perché il conteggio definitivo si farà solo con il dettaglio degli investimenti. Quel che è certo è che sarà una bella somma e il Comune, come spiega l’assessore Italo Porcile, «in un modo o nell’altro troverà le risorse. Ma sarebbe opportuno che la Regione accompagnasse la norma appena introdotta a un finanziamento adeguato, che per ora ammonta a solo 1 milione di euro per tutto il territorio regionale».
Cosa cambia nella pratica: i cittadini delle zone verdi e gialle saranno dotati entro l’anno di un kit per l’utenza domestica: «Per stare nei tempi avremmo dovuto iniziare ieri – commenta Piatto – dovremo correre per rispettare il cronoprogramma. Il Natale di mezzo non aiuterà». Saranno rilevati tutti i dati e il conteggio avverrà tramite etichette o dispositivi. La raccolta urbana prevede l’introduzione di bidoni per l’indifferenziata (e dell’organico) dotati di una calotta a cui sarà possibile accedere tramite chiavetta o altro dispositivo in modo da limitarne l’uso.
Il programma prevede anche di dotare ogni municipio di un’isola ecologica: a oggi ne sono operative solo 4, la prima nuova struttura è prevista nel Levante della città.
Ecco l’intero progetto: Genova programma differenziata