Hanno aperto tre anni fa nel cuore di Genova, a due passi da piazza della Nunziata e ora raddoppiano. I “ragazzi” di The Hostel a fine mese inaugureranno ufficialmente un’altra struttura simile a Genova, in salita San Nicolò, nel parco di villa Piaggio.
Barbara Gavina, 33 anni, gestiva l’ostello di vico di Santa Fede insieme a Carlo Garbaccio, che ora ha preso un’altra strada, in compenso il numero di persone che lavorano nell’ostello è aumentato a sei unità oltre a Gavina, senza contare che la nuova struttura richiederà altre forze.
The Hostel è un progetto nato da un’idea di un privato che aveva acquisito un immobile storico (un ex convento dei Gesuiti del 1400), inizialmente con l’obiettivo di farne residenze universitarie, «poi hanno avuto un’altra idea, l’ostello», racconta Gavina. Un’idea brillante, visto che questo tipo di strutture a Genova sono ancora poche: «Oltre a quello storico al Righi quattro anni fa ha aperto il Manena e due anni fa lo Stellin».
Gavina alla gestione dell’ostello è arrivata quasi per caso: un post su Facebook lasciava intendere che voleva cambiare lavoro, la commessa in un negozio di abbigliamento: «Sono figlia di “vagabondi” – scherza – persone che hanno sempre viaggiato, ho studiato lingue, quale modo migliore per praticarle costantemente?».
Gli ospiti sono principalmente stranieri, ne sono arrivati da tutto il mondo, persino dall’Australia, ma anche da Canada e Nord Europa, «sono turisti dai 18 a 24 anni, mentre gli italiani, che stanno oggi scoprendo questo tipo di ricettività, sono famiglie con figli, che così ammortizzano la spesa anche con la possibilità di utilizzare la cucina».
L’italiano ha ancora una concezione un po’ datata degli ostelli: «Non è solo la tipica scelta low cost con le camerate numerose – spiega Gavina – ora non hanno nulla da invidiare agli alberghi, cambia l’idea del viaggiatore: c’è un’atmosfera diversa, qui si viene per incontrare altre persone e per magari per continuare il viaggio insieme».
L’anno scorso l’ostello di salita San Nicolò, non ancora aperto alle prenotazioni online, era stato usato come “cuscinetto” in caso di tutto esaurito in quello di vico di Santa Fede, entro un mese sarà disponibile a tutti gli effetti e, con i lavori che termineranno a breve, raggiungerà i 70 posti letto.
La struttura è sempre della stessa proprietà, che ha trovato il modo per valorizzare palazzi storici, non facili da gestire in altra maniera. «C’era bisogno di strutture ricettive di questo tipo, perché si abbraccia un’utenza totalmente diversa. È giusto che Genova si apra al turismo giovane».
La città, inoltre, si sta mostrando una vera scoperta: «Lavoriamo bene perché siamo vicini alla stazione Principe, molti dei nostri ospiti stranieri usano Genova come base per andare alle Cinque Terre in giornata, visto che là non è facile trovare posti per dormire in alta stagione senza prenotare per tempo e non hanno idea di cosa sia Genova, sono convinti di trovare forse nulla, ma poi accade quasi sempre che si fermano qui perché vedono che è una bella città. Gli italiani invece si stupiscono del fatto che sia una città aperta al melting pot culturale, in altri centri c’è maggior separazione tra cittadino autoctono e altre provenienze».
L’alta stagione, con il tutto esaurito, comincia a metà giugno e termina la prima settimana di ottobre, ma già in questo periodo ci sono parecchie richieste: «Abbiamo più amanti delle camminate che del mare, oltre a suggerire di visitare Boccadasse o il cimitero di Staglieno, spingiamo molto sui Forti». Quello che manca, secondo Gavina, è una maggior promozione non solo dei locali che per esempio sono aperti la domenica («ad agosto soprattutto è una roulette»), ma anche degli eventi di musica dal vivo («spesso si vengono a sapere quando ormai sono già passati»).
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