C’è aria di novità al polo tecnologico degli Erzelli. Il parco scientifico genovese apre le porte a due nuove realtà imprenditoriali, Enega e Alten, «non delocalizzate, ma due imprese che arrivano da fuori Genova e che hanno scelto di scommettere su queste aree», precisa Guido Conforti, responsabile Territorio e centro studi di Confindustria Genova. «E nei prossimi mesi aprirà anche una filiale di un’altra importante azienda internazionale», annuncia, senza sbilanciarsi sul nome, l’amministratore delegato di Genova High Tech, Luigi Predeval.
Enega si occupa di fornitura di energia per le piccole, medie e grandi imprese e, con il nuovo insediamento, punta a dare un forte impulso, anche innovativo, al proprio sviluppo: la location, non a caso, è strategica per raggiungere i clienti del Nord Italia. Lo stesso vale per Alten Italia, appartenente al gruppo francese Alten, attivo nella consulenza tecnologica e ingegneristica: quella genovese sarà la nona sede italiana del gruppo quotato in Borsa.
Ma non solo. Il polo tecnologico si prepara a inaugurare anche i nuovi 25 mila metri quadrati di verde: i lavori inizieranno a settembre, per terminare entro la primavera prossima. Si tratta di una superficie grande quasi come quattro campi da calcio, con una pista da corsa di tre chilometri, quasi tutti in piano. Gli spazi, pensati per vivere e lavorare all’aria aperta, con zone d’ombra, vialetti, impianti per organizzare eventi, cinema all’aperto e manifestazioni sportive e per bambini, anticipano il parco di 210 mila metri quadrati che verrà completato con l’arrivo della Scuola Politecnica che, precisa Predeval, «sarebbe importantissimo per le sinergie che si creerebbero con le aziende presenti, ma non dimentichiamo che l’Università rappresenta solo il 15% degli spazi del polo: ci sono altri 300 mila metri quadrati di sviluppo in dieci anni, di cui circa 90 mila residenziali». E proprio tra i prossimi obiettivi «anche la chiusura di un accordo con Cassa Depositi per 10 mila metri quadrati di housing sociale», aggiunge Predeval. Ma soprattutto, «a breve termine c’è la conclusione dell’accordo con la Finanziaria regionale per vendere i quattro piani nei quali si insedierà l’Istituto italiano di tecnologia».
Alle 1.500 persone presenti al momento al parco degli Erzelli se ne aggiungeranno presto altre 1.800, proprio grazie all’arrivo dell’Iit. «Bisogna muoversi alla svelta – conclude Predeval – perché il Paese ha bisogno di questi progetti e ne ha bisogno subito. A fatica abbiamo mantenuto i fondi pubblici per Iit e Università, ce li siamo trascinati per anni senza utilizzarli: ora serve spendere presto e bene».