Unicredit ha firmato a Roma un protocollo d’intesa con il ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l’accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano con un plafond di 6 miliardi di euro nel triennio 2016-2018. Dall’intesa nasce il “Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro”.
«L’agroalimentare – spiega Gabriele Piccini, country chairman Italy di UniCredit – –è oggi un settore chiave dell’economia italiana con grandi opportunità di crescita. Nel nostro Paese sono oltre 760 mila le imprese che operano nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca, generando un fatturato complessivo di 55 miliardi di euro. Oltre 70 mila invece sono le imprese dell’industria alimentare con 130 miliardi di fatturato».
«Occorre sottolineare – prosegue Piccini – come tutta la filiera agroalimentare composta da un tessuto di piccole e medie imprese, anche attraverso il credito, possa lavorare sul fronte dell’organzzazione e dell’aggregazione. Il nostro progetto prevede un supporto a 360 gradi, dalla esportazione dei prodotti alla loro certificazione, dal sostegno finanziario alla consulenza tecnologica. Tutti questi motivi ci hanno indotto a intervenire in maniera organica a sostegno del settore agroalimentare. Innanzitutto abbiamo stanziato un apposito plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018 e parallelamente metteremo in campo per gli imprenditori del settore un programma di interventi formativi e di soluzioni tecnologiche innovative».
Il “Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro” si fonda essenzialmente su tre pilastri:
Il primo pilastro poggia sulla erogazione di nuova finanza per sostenere progetti e investimenti delle imprese del settore e agroalimentare italiano. UniCredit ha deciso di destinare a questo settore un apposito plafond di 6 miliardi nel triennio 2016-2018 per rispondere alle specifiche esigenze degli imprenditori. Inoltre, UniCredit lancerà a maggio il nuovo Agribond, una tranched cover dedicata alle imprese della filiera agricola, che, basandosi sulla garanzia pubblica fornita da ISMEA e sfruttandone l’effetto moltiplicatore, consentirà l’attivazione di nuove erogazioni inizialmente per 300 milioni di euro, replicabili nel tempo.
Il secondo pilastro riguarda la formazione e lo sviluppo delle conoscenze. Nasce una Agri-Business School che poggia su tre macro aree tematiche: competenze di base, ovvero un percorso formativo per acquisire le principali conoscenze finanziarie; Export Management, che comprende sessioni formative dedicate a tematiche di internazionalizzazione; e Innovazione, che propone sessioni formative su tematiche di particolare attualità come la filiera corta, la tracciabilità e l’agricoltura di precisione.
Il terzo e ultimo pilastro del progetto poggia sul concetto di “Smart Agriculture”. Per questo nasce oggi “Value for Food”, l’iniziativa congiunta di UniCredit, Cisco Systems Italy (azienda leader nelle tecnologie del digitale) e Penelope spa (azienda leader in tecnologia e know-how per il digitale nell’Agri-Food) rivolta a finanziare e realizzare programmi di evoluzione tecnologica delle Aziende Agroalimentari, che sappiano coniugare le esigenze di comunicazione e marketing territoriale, di efficientamento e automazione dei processi di filiera, di dematerializzazione e di digitalizzazione degli asset informatici. L’iniziativa mira a predisporre un’offerta di servizi alle Aziende Agricole – dalla formazione alle piattaforme digitali – sostenuta da un programma di finanziamento. Value For Food è lo strumento che consente la valorizzazione del proprio marchio e dell’immagine del Made In Italy (branding), la difesa dalla contraffazione diffusa dei prodotto (anticontraffazione), l’efficientamento dei processi produttivi garantendo la sinergia con i fornitori e i distributori (tracciabilità) e il vantaggio competitivo a livello internazionale.
In Liguria secondo i dati di Infocamere sono 10.226 imprese agricole, mentre 1.175 operano nell’alimentare.
Delle 10.225 in realtà 9.465 sono prettamente agricole e di allevamento, altre 383 sono attive nella silvicoltura (cioè le attività che studiano l’impianto, la coltivazione e l’utilizzo dei boschio), le rimanenti 378 svolgono attività di pesca e acquacoltura.
Le imprese alimentari attive nel 2015 sono 1774, nel comparto delle bevande 55.