La correzione del prezzo del petrolio frena i listini azionari europei che chiudono tutti in rosso e scontano le vendite su minerari, banche ed energia.
Piazza Affari chiude con Ftse Mib a 18.981,77 (-0,03) e Ftse Italia All-Share a 20.615,21 (+0,15). Londra chiude in ribasso (-0,56%), seduta negativa anche per Parigi (-0,75%) e Francoforte (-0,56%)
Alla Borsa di Milano sotto pressione sono stati soprattutto il lusso e i bancari. Tod’s registra un -6,7% dopo l’utile sotto le attese nel 2015. Tra i bancari giù Mps (-5,98%) a causa di voci di aumento della quota del Tesoro per il pagamento in azioni degli interessi sui Monti Bond, Bpm (-4,6%), Banco Popolare (-1,47%), Ubi (-2,77%).
Bene Campari (+2,1%) che ha annunciato l’operazione di acquisto di Grand Marniere Telecom (+1,4%).
Flessione superiore al 2% per Azimut e Anima nel risparmio gestito mentre è stata una seduta complessivamente negativa per i titoli della galassia Fiat-Agnelli con il -3% di Cnh, il -2,5% di Fiat Chrysler e il -2,1% di Ferrari.
Tra le utility spicca il +3,6% di Iren che ha diffuso conti 2015 superiori alle previsioni, con un utile netto a 118,2 milioni di euro (+71,4%) e un dividendo pari a 0,055 euro per azione, in crescita del 5,2% rispetto allo scorso anno.
Sul fronte valutario, l’euro resta stabile sul dollaro aspettando l’esito del meeting della Federal Reserve mentre sale la scommessa del mercato su un rialzo dei tassi Usa a giugno: il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1056 da 1,103 ieri. Euro/yen a 125,42 (da 126,33). Dollaro/yen a 112,98 da 113,78: Bank of Japan ha optato per lo status quo in politica monetaria.