Dopo anni di riflessione, Fondazione Carige “mette una pezza” sul progetto idrogeno di Riviera Trasporti. La firma è arrivata martedì scorso: la delibera ufficializza il contributo dell’ente, atteso almeno dal 2013, quando il primo dei cinque autobus innovativi era stato consegnato all’azienda di trasporto. Un investimento rimodulato rispetto ai 3,5 milioni di euro previsti inizialmente. Fondazione Carige garantirà a Rt 1.178.500 euro (più Iva) per completare la compravendita del terreno dove realizzare la stazione di rifornimento. L’infrastruttura è rimasta fino a ora un sogno nel cassetto, nonostante i cinque autobus nuovi di pacca consegnati tra il 2013 e il 2014. Si tratta comunque di un’iniezione di liquidità per Rt che aveva a sua volta acquistato quel terreno (8 mila metri quadri nelle campagne di valle Armea) per realizzare la stazione dell’idrogeno e spostare la rimessa sanremese, monetizzando quella attuale che si trova in posizione privilegiata sul fronte mare.
Con questa delibera prende corpo il piano di salvataggio anticipato nei mesi scorsi dall’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino. La partecipazione di una piccola azienda di trasporto locale a uno dei più innovativi progetti europei di sperimentazione di carburanti alternativi (progetto “Hi-Vlo-City”) è stato concepito nel 2010 e lanciato nel 2011, quando a guidare l’azienda era Enzo Teodoro Amabile. A Imperia dovevano piovere 10 milioni: 3,5 da Fondazione Carige, 1,5 dal Comune di Sanremo (o dalla Regione che ne aveva discusso con un argomento di giunta), il resto cofinanziato dall’Unione europea. 6,5 milioni il costo dei cinque bus a celle combustibili (valore attuale di mercato già deprezzato a 800 mila), mentre per la “fabbrica dell’idrogeno” ne sarebbero serviti 3,5 con incarico alla multinazionale Air Liquide.
Ma gli enti finanziatori, a uno a uno, si sono sfilati: fin da subito il Comune di Sanremo (che detiene il 14 percento delle quote Rt), poi Fondazione Carige, che aveva sospeso sine die il suo contributo nonostante una precedente delibera già adottata. Gli autobus all’idrogeno rimasti letteralmente al palo, anzi, attaccati alle colonnine elettriche della sede Rt di Pontedassio a completare cicli di carica giornalieri per non arrugginire i delicati circuiti.
La rimodulazione dell’investimento riduce la portata del progetto, da molti considerato faraonico per una piccola azienda di trasporto, dotata di un parco mezzi in buona parte obsoleto. Gli autobus a celle combustibili in circolazione saranno tre e non più cinque (uno è già stato restituito e un altro tornerà a breve alla ditta produttrice belga Van Hool), e andranno a sostituire alcuni vecchi filobus sulla litoranea tra Sanremo e Ventimiglia. Sul terreno di Fondazione Carige sarà realizzata una stazione di rifornimento e stoccaggio, non più di produzione. Poco meno di 2 milioni arriveranno dalla Regione Liguria, già destinati all’ammodernamento della flotta di autobus a gasolio e ora dirottati sull’idrogeno. Il resto è cofinanziato dal progetto europeo, per un totale di 7 milioni.
A queste condizioni appare ovvio che i costi di esercizio dei tre autobus (destinati a soppiantare in parte i filobus tra Sanremo e Ventimiglia) saranno più elevati. Leandro Faraldi, vicesindaco di Sanremo e delegato del Comune per la sua quota azionaria in Rt, ha manifestato contrarietà sulla rinuncia a realizzare la stazione di produzione dell’idrogeno: «Valuteremo attentamente la riduzione dell’intero progetto e le implicazioni per l’azienda».
L’assessore Berrino ha invece chiarito il ruolo della Regione nella partita: «Non siamo finanziatori del progetto, semplicemente garantiamo l’acquisto degli autobus dirottando un contributo per l’ammodernamento della flotta tradizionale già previsto da questo ente. Lo facciamo su richiesta dell’azienda e perché ormai non ci sono più alternative: se saltasse il progetto, Rt si ritroverebbe davvero sull’orlo del fallimento. Ora spero che siano in grado di risollevarsi e procedere al necessario rinnovo del parco mezzi».