Incontro positivo tra i vertici del Porto di Genova e i cittadini di Pra’. La riunione è avvenuta tra Giovanni Pettorino, commissario dell’Autorità portuale genovese e di comandante della Capitaneria di porto, e i rappresentanti della Fondazione Primavera, tra i promotori dell’iter che ha portato al varo della dicitura formale di Porto di Pra’.
Ascoltate le istanze dei residenti, Pettorino, supportato dai tecnici di Palazzo San Giorgio e della stessa Capitaneria, ha confermato il «massimo impegno in fatto di tutela dell’ambiente».
«La nostra attenzione – spiega – sul fronte di un sostanziale alleggerimento delle emissioni acustiche e atmosferiche, nonché su quello non secondario dell’impatto visivo, è e resta alta. Il 2016 porterà importanti passi avanti e sarà l’anno delle gare per l’elettrificazione delle banchine del Vte e per la realizzazione della cosiddetta duna». Sull’elettrificazione, un piano da 12 milioni di euro con risorse dell’Autorità portuale, cui si affianca anche un progetto proprio del terminalista, Palazzo San Giorgio conferma i tempi già annunciati a suo tempo (con i lavori che dovrebbero protrarsi fino al gennaio 2018). Sulla “duna” la timeline è ora affinata: progettazione e incarico entro l’anno, poi cantiere di circa nove mesi. Il tutto nell’ambito delle politiche sul contenimento delle emissioni varata dall’Autorità marittima.
Oggetto dell’intervento sulla cosiddetta “duna” è la risistemazione delle opere a verde della fascia di rispetto di Pra’. L’area in questione rappresenta un nodo critico di integrazione tra attività portuali e tessuto urbano circostante e l’opera è frutto di un’intesa con il Municipio VII Ponente. È prevista la realizzazione di una nuova struttura a “duna” per schermare e coprire i container accatastati sino al terzo tiro e per minimizzare i rumori e le polveri proveniente dalle attività portuali. La “duna” sarà integrata con una varia sistemazione a verde costituita da alberi frondosi le cui chiome, oltre a essere piacevoli alla vista, avranno anche un effetto fonoassorbente per lenire l’impatto acustico delle lavorazioni portuali. Le specie arboree previste sono l’acacia, il carrubo, la tamerice comune, il pino.