«Sistemi di videosorveglianza nelle residenze sanitarie protette per prevenire eventuali episodi di violenza»: è la proposta di Matteo Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Liguria.
Rosso ha presentato un’interrogazione per sapere se la giunta intenda recepire la proposta di Anaste, l’associazione delle strutture della terza età, per l’installazione di telecamere all’interno delle rsa liguri.
Il vicepresidente del consiglio comunale di Genova, Stefano Balleari, presenterà un’iniziativa analoga in Sala Rossa per chiedere delucidazioni alla giunta Doria.
«La violenza, fisica e psicologica, su disabili e sugli anziani, specialmente quelli più deboli e fragili che vivono all’interno di strutture per la terza e quarta età – spiega Rosso – è un fenomeno inaccettabile e barbaro che va prevenuto e contrastato con ogni mezzo. Purtroppo, negli anni passati, abbiamo avuto notizie drammatiche su come certi episodi si siano verificati in alcune strutture della Liguria. L’ultimo caso, forse il più noto, a Vada Sabatia a Savona, dove sono scattate indagini da parte delle autorità competenti che si sono concluse con la condanna di alcuni operatori sociosanitari. Per evitare che casi del genere si possano ripetere riteniamo che sia meritevole di approfondimento la proposta dell’Anaste, l’associazione delle strutture per la terza età, di installare sistemi di videosorveglianza all’interno delle residenze, ovviamente a esclusione dei locali dedicati al personale per evidenti motivi di privacy».
«Per quanto i controlli e i sopralluoghi da parte delle autorità preposte siano intensi – affermano Rosso e Balleari in un comunicato congiunto – già in passato abbiamo visto che non si sono dimostrati sufficienti a evitare che abusi, violenze e maltrattamenti su anziani e disabili all’interno delle strutture si verificassero. L’installazione delle telecamere potrebbe servire sia da deterrente nella pratica di comportamenti violenti o offensivi per la dignità degli anziani e nel contempo, qualora le malversazioni si verificassero ugualmente, come prova per individuare eventuali responsabili. Non solo: servirebbe anche a verificare il corretto comportamento del personale, che sarebbe messo nel contempo al riparo da infondate accuse. Le telecamere sarebbero quindi uno strumento efficace di tutela sia per gli ospiti delle strutture sia per il personale che lavora con professionalità e dedizione».