Alberto Cirio, membro della commissione Sicurezza alimentare del Parlamento Ue, ha incontrato ieri a Recco i sindaci di Recco, Sori, Camogli e Avegno per provare a risolvere i problemi nati dopo il riconoscimento di Indicazione geografica protetta da parte dell’Unione europea. «Condivido la scelta di un disciplinare rigido a garanzia della qualità del prodotto, ma chiederemo all’Europa che venga inserita un’autorizzazione, nel caso di scopi promozionali, a produrre la focaccia di Recco Igp al di fuori dei confini dei Comuni interessati».
Erano presenti anche i rappresentanti del Consorzio di tutela e il consigliere regionale Lilli Lauro.
Sono due le procedure previste per un’eventuale modifica del disciplinare: una più semplice e rapida e un’altra più lunga e complessa, nel caso di un intervento più strutturale.
«Abbiamo condiviso l’importanza di aver intrapreso la strada del riconoscimento Igp: è fondamentale certificare la qualità delle nostre produzioni e vendere un territorio attraverso le sue eccellenze – sottolinea Cirio – la scelta di un disciplinare rigido ne testimonia la serietà, ma alla luce dei problemi chiederemo all’Unione Europea una specifica autorizzazione per tutti quegli eventi, al di fuori del perimetro geografico previsto, in cui offrire un assaggio di Focaccia di Recco significa evocare il sapore di un intero territorio. Io arrivo da una terra, le Langhe, in cui i marchi hanno fatto la differenza, basti pensare al Barolo e al Barbaresco. Proprio per questo i riconoscimenti non devono diventare un boomerang. Organizzerò al più presto un incontro, a Bruxelles, con Fabienne Segers, responsabile della direzione Agri della Commissione europea, che si occupa delle certificazioni qualità e delle indicazioni di origine. Insieme troveremo una soluzione».