Il settore Ambiente del Comune di Imperia ha predisposto un progetto di 296 mila euro per la sostituzione degli esemplari morti o gravemente danneggiati dal punteruolo rosso, l’insetto che danneggia le palme sino a farle morire. L’affidamento per il primo lotto di lavori è ormai prossimo a essere appaltato, per un investimento che supera di poco i 121 mila euro. A questi interventi si aggiungono poi le 30 giovani palme donate dal Comune di Sanremo nell’ambito del progetto Gerico, iniziativa che si affianca a quella analoga del 2013, quando gli esemplari donati furono piantati sulla spianata.
A Imperia nel 2013 abbiamo dovuto abbattere i primi due esemplari presso l’asilo I Cerbiatti – spiega l’assessore al Verde Pubblico, Maria Teresa Parodi – mentre con interventi dendrochirurgici precoci ne abbiamo salvate altre. Per preservare un’importante componente del nostro paesaggio come la Palma delle Canarie abbiamo davvero provato ogni soluzione, impiegando tecniche sperimentali gratuite messe in pratica da diverse ditte su richiesta dell’assessorato. Si è sperimentato un trattamento biologico a base di nematodi in piazza Calvi, trattamenti chimici in endoterapia in via XX Settembre, piazza Roma, giardini Winter e piazza della Vittoria, un trattamento biologico a base di estratti naturali in endoterapia e contemporaneamente in chioma in via Trento. Per ogni palma che è stata colpita abbiamo effettuato, in tempi rapidi dall’individuazione dell’infestazione, un trattamento dendrochirurgico per provare a salvarla. Alcune sono sopravvissute altre no».
Tutte le alberature presenti in città sono monitorate e catalogate con un apposito numero identificativo sul tronco, sono controllate periodicamente con il Visual tree assessment, un’attività che tutti i cittadini possono controllare attraverso il sito imperiaverde.it, nella pagina webgis. «Utilizzando i dati del censimento, abbiamo predisposto un progetto che partirà in brevissimo tempo, già finanziato con fondi comunali per rimuovere le palme e gli alberi ormai deceduti e, in accordo con la Soprintendenza, sostituirle con altri esemplari e con palme più resistenti al famigerato coleottero», dice Parodi.
L’efficienza del servizio che monitora le alberature, consente di poter intervenire con tempestività in caso di pericolo, come accaduto per alcuni pini di fronte al Catasto, in via Matteotti, o per gli esemplari di pini di Aleppo adulti, nella scarpata alle spalle dell’edificio scolastico di piazzetta De Negri. In entrambi i casi gli agronomi ne ha consigliato l’abbattimento con priorità elevata.
«Tutti gli abbattimenti rappresentano un danno per il nostro paesaggio – dichiara l’assessore – ed è per questo che l’amministrazione pone molta attenzione nel concedere le autorizzazioni, ma spesso il rischio per l’incolumità pubblica rende purtroppo necessario eliminare alberi che lasciano grandi vuoti. Per questo stiamo attuando progetti di rigenerazione urbana per sostituire le piante decedute con nuove alberature. Purtroppo le piante, come tutti gli esseri viventi, hanno diverse fasi della vita, compresa la morte. Abbiamo voluto rispondere a questo naturale processo con forme di sostituzione e integrazione».