Sindacati divisi sulla vicenda Ilva. Fim Cisl e Uilm Uil sono soddisfatti dell’incontro avuto oggi con il prefetto, rifiutano i “diktat” della Fiom, non approvano l’occupazione di Palazzo Tursi e invitano l’organizzazione dei metalmeccanici della Cgil a chiarire se rifiutano l’emendamento Basso, «assumendosene di fatto tutte le responsabilità davanti ai lavoratori».
È quanto risulta da un comunicato diffuso da Fim Cisl e Uilm Uil.
«A seguito dell’assemblea dei lavoratori Ilva che si è tenuta questa mattina alle 8,00 a Cornigliano – si legge nella nota stampa – si è svolto lo sciopero dei dipendenti delle acciaierie con conseguente manifestazione per le vie della città. Sono state Fim Cisl e Uilm Uil – precisano le due organizzazioni sindacali – a chiedere l’incontro con il Ministero dello Sviluppo economico e non la Fiom che avrebbe voluto l’incontro con il Collegio di vigilanza».
«Una delegazione di sindacalisti Fim e Uilm – prosegue il comunicato – raggiunti successivamente dalla delegazione Fiom intenta a occupare fino a quel momento Palazzo Tursi, ha incontrato il signor prefetto per esporre le problematiche che vedono a serio rischio la continuità produttiva di Ilva e quindi anche quella del sito di Genova Cornigliano. Al centro del dibattito l’accordo di programma e il mantenimento dei livelli salariali già messi in sicurezza con un decreto del Governo (grazie all’emendamento Basso). L’emendamento prevede i lavori socialmente utili con l’utilizzo del 1,7 milioni di euro della società per Cornigliano. La Fiom, che non si è detta soddisfatta di questa operazione, deve chiarire se rifiuta il provvedimento, assumendosene – di fatto – tutte le responsabilità davanti ai lavoratori».
«Il prefetto di Genova, considerata la delicata situazione, si è fatto carico delle istanze della delegazione sindacale e dei lavoratori presenti alle quali ha garantito l’intenzione di organizzare un incontro con il Governo. “.Fim Cisl e Uilm Uil si ritengono al momento soddisfatte delle risposte fornite dal prefetto – dichiarano Alessandro Vella e Antonio Apa, rispettivamente segretari generali di Fim Liguria e Uilm Genova – No ai giochi politici tra le istituzioni: Comune di Genova, Regione Liguria e parti sociali devono rimanere compatte il più possibile per poter scongiurare una vendita non omogenea e quindi deleteria del complesso Ilva. Rigettiamo la logica dello spezzatino industriale e sul piano dei rapporti sindacali rifiutiamo i diktat della Fiom con i quali questa organizzazione sindacale tiene in scacco la città sfoggiando tutto il suo protagonismo a danno dei lavoratori (che già in passato hanno pagato la situazione di crisi a caro prezzo)”».
Fim e Uilm «auspicano la presa in carico dei lavoratori Ilva da parte del Comune di Genova attraverso i lavori socialmente utili così come previsto dall’emendamento e rifiutano la logica dell’assistenzialismo poiché negli anni i lavoratori hanno vissuto fortunatamente con l’integrazione al reddito; ma la vera dignità per un lavoratore sta nella ripresa dell’attività produttiva. “Attendiamo fiduciosi l’incontro con il Governo – concludono Vella e Apa – Noi speriamo di arrivarci uniti e senza dannosi protagonismi».
Fim e Uilm, infine «sottolineano la loro contrarietà a gesti inutili ed eclatanti, come l’occupazione di Palazzo Tursi avvenuta questa mattina, mentre la loro delegazione si recava a trattare per tutti i lavoratori».