L‘Ente Parco delle Cinque Terre è orientato a rinnovare la convenzione con Trenitalia. «L’esito dell’incontro di ieri – si legge in un comunicato dell’Ente – è stato segnato dalla decisione, già assunta dalla giunta regionale, di fissare il biglietto del nuovo servizio ferroviario a € 4 (corsa singola) e a € 10 (tariffa giornaliera da ricomprendere nella Cinque Terre Card). All’interno di tale previsione, assunta autonomamente dalla controparte, il Parco Nazionale ritiene responsabilmente di non rinunciare alla convenzione con Trenitalia e all’esperienza della Cinque Terre Card, per ciò che essa rappresenta per i progetti di turismo sostenibile e di cura del territorio, oltre che per la ricaduta occupazionale di quasi un centinaio di residenti dediti ai servizi del Parco».
«La trattativa di ieri con Trenitalia – spiega il comunicato – ha offerto margini di condivisa assunzione di impegni tra i quali, molto importante, quello di mantenere aperto un comune studio dei flussi turistici, cui adeguare logistica e costi. In base a tali impegni, nella giornata di domani l’ente Parco trasmetterà a Trenitalia il proprio prospetto di previsioni economiche. Il conseguente aumento di costo della Cinque Terre Card, che avrebbe dovuto essere affrontato ieri in seduta comune con i Sindaci, (insieme alle condivise richieste sul maggior numero di fermate di treni a lunga percorrenza), sarà portato alla attenzione della prossima Comunità del Parco, allorché convocata. Con questo, le iniziative sulla Carta 2/3 giorni e sulla Carta Famiglia volte al l’incoraggiamento del turismo più stanziale».
L’Ente Parco lamenta però il fatto che non sia stato possibile portare avanti le trattative con Trenitalia insieme ai Comuni delle Cinque Terre. «Nella trattativa svoltasi ieri a Genova sul trasporto ferroviario nelle Cinque Terre – è scritto nella nota stampa – il Parco Nazionale e i Comuni delle Cinque Terre hanno portato avanti le stesse richieste, ma su tavoli separati. Tale volontà di dividere le voci istituzionali, subito accolta dalla controparte, ha indebolito il fronte delle richieste comuni, nonostante la mobilitazione pacifica di cittadini sotto il palazzo della Regione: così i residenti si sono trovati uniti e le Istituzioni del territorio divise. Chi ha voluto che si arrivasse a tale frammentazione, nonostante la costante iniziativa unitaria e pacata dell’Ente Parco (esso viene definito “famelico” sul sito istituzionale del Comune di Riomaggiore e, nella messaggistica semiufficiale, un “intruso” nella trattativa con Regione e Trenitalia) si è assunto una grave responsabilità».