È aperto dal 23 dicembre scorso il bando regionale legato al Piano di sviluppo rurale, che supporta gli investimenti nella trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli. Un importo di 500 mila euro rifinanziabili.
Si tratta di un bando a graduatoria in cui non conta la data di presentazione della domanda, la cui scadenza non è stata ancora comunicata.
A beneficiarne le imprese che trasformano e commercializzano prodotti agricoli secondo l’allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (questo). L’intensità dell’aiuto è pari al 40% della spesa ammissibile, a cui si aggiunge un ulteriore 10% nel caso di investimenti sovvenzionati nell’ambito del Partenariato europeo per l’innovazione.
Nel caso degli aiuti per investimenti nella trasformazione di prodotti agricoli il cui prodotto finale non è un prodotto agricolo si applica il regime “de minimis”, con un’intensità di aiuto pari al 40% dei costi ammissibili.
La domanda di sostegno deve essere presentata prima dell’avvio degli investimenti, che devono essere immediatamente eseguibili al momento della presentazione della domanda.
Possono partecipare le imprese con partita iva con codice attività pertinente rispetto all’oggetto degli investimenti proposti. Sono ammissibili esclusivamente domande che determinano un sostegno di importo pari almeno a 5 mila euro.
Sono esclusi da questo bando i prodotti della pesca e dell’acquacoltura, provenienti da produttori primari. Il prodotto risultante dalla trasformazione può anche non essere un prodotto agricolo.
Il controllo viene effettuato annualmente nei cinque anni successivi alla conclusione dell’investimento tramite registri fiscali o altra documentazione fiscale. Limitatamente al settore dell’olio d’oliva sono ammessi anche gli investimenti relativi ai frantoi che forniscono il servizio di frangitura ai produttori di olive, senza acquisto della materia prima.
Ecco l’elenco delle spese ammissibili: acquisto (solo nel caso di ristrutturazione sostanziale, ossia almeno il 25% del valore a nuovo del fabbricato e comunque se complessivamente meno costoso della costruzione) di fabbricati e relative pertinenze adibiti alla trasformazione e alla commercializzazione di prodotti agricoli, escluso l’acquisto del terreno; costruzione e ristrutturazione di fabbricati e relative pertinenze adibiti alla trasformazione e alla commercializzazione di prodotti agricoli, escluso l’acquisto del terreno; acquisto di macchine e attrezzature per la trasformazione e la commercializzazione di prodotti agricoli e/o forestali, compresi elaboratori elettronici; investimenti necessari per l’adesione a sistemi di qualità certificata in base a norme comunitarie, nazionali e regionali notificate; investimenti immateriali come acquisto di software, creazione e/o ampliamento delle funzionalità di siti internet, acquisto di brevetti e licenze, investimenti per la riduzione del consumo di acqua e la depurazione e il riutilizzo in azienda e per il risparmio idrico.
Per gli investimenti finalizzati alla produzione di energia elettrica o termica attraverso le rinnovabili, gli impianti devono essere commisurati alla dimensione dell’azienda e alle esigenze energetiche relative ai cicli produttivi su base annuale. È escluso qualsiasi sostegno per impianti che utilizzino biocombustibili derivanti da produzione agricola dedicata.
Il bando vuole favorire la ristrutturazione aziendale verso comparti produttivi maggiormente redditizi e duraturi, per cui ha introdotto alcune limitazioni: per il settore vitivinicolo sono ammissibili esclusivamente investimenti connessi alla produzione e trasformazione di prodotti a denominazione di origine e indicazione geografica; per il settore zootecnico, gli investimenti connessi alla trasformazione del latte non caseificato sono ammissibili esclusivamente se connessi al conferimento in mercati locali attraverso accordi di filiera locale; per i settori dell’olio di oliva e delle olive da tavola, degli ortofrutticoli, del vitivinicolo e dell’apicoltura, si applicano particolari norme (queste).
Non sono ammissibili gli investimenti che riguardano il commercio al dettaglio, quelli che trovano sostegno nell’ambito di organizzazioni comuni di mercato, i costi di gestione, gli interessi passivi e le imposte, le compravendite di terreni, fabbricati e macchinari effettuate fra soggetti aventi interessi comuni, le spese per acquisto di materiale usato e di beni non durevoli, le spese per investimenti di mera sostituzione.
L’intero bando è consultabile qui.