La Valbormida si mobilita per attirare l’attenzione di Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, e del suo assessore alla Sanità Sonia Viale.
Oggetto della contestazione, che prenderà forma in una vera e propria petizione firmata dai cittadini, è la lenta ma costante smobilitazione del servizio sanitario lungo la valle.
Il presidio ospedaliero di San Giuseppe di Cairo è il solo punto di riferimento di un territorio che raccoglie circa 40 mila persone (tra cui numerosi stabilimenti produttivi). Eppure è stato declassato dal rango di “pronto soccorso” a “punto di primo intervento”; le ambulanze devono quindi fare riferimento al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Savona anche per le conseguenze di semplici cadute in casa.
«Chiederemo che l’ospedale di Cairo Montenotte sia immediatamente dichiarato di area disagiata – annuncia Giuliano Fasolato, presidente del Comitato sanitario locale – e di conseguenza sia organizzato per svolgere tutti i servizi sanitari previsti per tali strutture ospedaliere. Non ne possiamo più di veder ridimensionati i nostri servizi sanitari».
La raccolta di firme partirà questo sabato e andrà avanti nelle piazze dei Comuni della Valbormida, secondo gli organizzatori dell’iniziativa, per circa due mesi.
Intanto è stato appaltato alla ditta Edilmulas la costruzione di uno studio medico e di una sala prelievi nel piccolo comune di Bormida. L’appalto è del valore di circa 50 mila euro.