Le preoccupazioni dei cittadini relative all’ambiente sono rivolte soprattutto verso l’inquinamento atmosferico, la produzione e lo smaltimento dei rifiuti e i cambiamenti climatici. Sono alcune stime effettuate da un’indagine dell’
Istat riguardante “Popolazione e ambiente: preoccupazioni e comportamenti dei cittadini in campo ambientale”, con dati relativi al 2014.
Nel corso degli ultimi cinque anni, si stima che il 22% delle famiglie a livello nazionale abbia effettuato investimenti in denaro per ridurre le spese energetiche (sostituendo apparecchi ed elettrodomestici con modelli più efficienti, isolando termicamente l’abitazione, eccetera).
Per quanto riguarda l’efficienza energetica, c’è la Liguria al primo posto delle regioni che mostrano la maggiore propensione a effettuare investimenti per aumentare l’efficienza energetica (circa 34%), seguono provincia di Trento (33,5%), Valle d’Aosta Lombardia e Piemonte (tutte 32%) ed Emilia Romagna (31%). Gli investimenti sono ancora contenuti, invece, in Sicilia (17,3%), Abruzzo (23%) e Puglia (23%).
La distribuzione delle preoccupazioni sul territorio risente anche di fenomeni ambientali locali di grande impatto sulla popolazione e sul territorio stesso, che contribuiscono a caratterizzare la rappresentazione sociale del rischio in funzione di particolari criticità. L’attenzione alle catastrofi provocate dall’uomo è aumentata per esempio nelle regioni colpite da fenomeni alluvionali e di dissesto idrogeologico, a partire proprio dalla Liguria, seguita da Sicilia e Sardegna.
Per quanto riguarda le aree protette, Rete Natura 2000 (istituita con la direttiva 92/43/Cee “Habitat”) è una rete ecologica che svolge un ruolo fondamentale per la tutela di habitat naturali e specie vegetali e animali, comprende i siti di interesse comunitario, successivamente chiamati zone speciali di conservazione, e le zone di protezione speciale.
Nel 2014, in Italia, sono presenti 2.589 siti afferenti alla Rete Natura 2000 per una superficie terrestre di oltre 58.000 km quadrati (pari al 19,3% della superficie terrestre complessiva) e una superficie marina di quasi 5.800 km quadrati (pari al 3,7% della superficie marina). In Liguria sono 133 i siti terrestri, per una superficie di 1.400 km quadrati, il 25% rispetto all’estensione complessiva, un buon numero che è superato solo da Abruzzo (35,7%), Valle D’Aosta (30,3%), Provincia di Trento (28,4%), Campania (27,3%) e Molise (26,6%). 91 km quadrati sono su superficie marina (1,7% del totale). Tuttavia la Liguria, che sommando anche i Sic marini è prima in Italia, ha qualche ritardo in questo ambito, come abbiamo scritto
qui.
Le persone di più di 14 anni che ritengono che le aree protette contribuiscano molto alla salvaguardia del patrimonio naturale, superano di poco la media nazionale del 41,7%.