«Non si tratta di una valutazione politica, ma della verifica di un accordo precedente a questa giunta e ben definito anche nel bando di gara: non è stato raggiunto l’obiettivo di contenere le fughe in ortopedia fissato al 65%, la conseguenza, lo sapevano tutte le parti coinvolte, era la risoluzione del contratto». Così Sonia Viale, assessore alla Salute della Regione Liguria, chiarisce la “questione Gsl”.
Viale aggiunge: «Anzi siamo in ritardo di un anno visto che la verifica avrebbe dovuto essere stata fatta il 28 novembre 2014., ma poi per le note vicende giudiziarie, la precedente giunta ha preferito affidare la valutazione al ministero della Salute, che però non si è ancora pronunciato». L’indagine per turbativa d’asta e abuso d’ufficio ha coinvolto i precedenti vertici della Regione. «Ho agito da buon amministratore anche per cautelare me stessa, vista la consistenza dell’appalto – afferma Viale che sul futuro di Albenga lascia intravedere uno spiraglio – voglio lasciare separate le vicende. Abbiamo ribadito la volontà di aprire ai privati anche nel growth act, l’ospedale di Albenga non è Gsl, senza questa azienda non finisce il mondo».
Dal canto suo Gsl replica in una nota: “La nostra società ha adempiuto pienamente a quanto previsto dal contratto: nel 2012, con 1448 interventi, e a seguire anche nel 2013, allargando il raggio di azione sulle Aziende sanitarie di Savona e Imperia con 1948 interventi. Il traguardo prefissato è stato raggiunto anche nell’anno 2014, aumentando le prestazioni e portandole a 967 interventi di artroprotesi di anca e ginocchio su pazienti provenienti da tutta la Liguria, un numero superiore rispetto all’obiettivo contrattuale che prevedeva l’effettuazione di almeno il 65% della media delle fughe regionali verso Piemonte e Lombardia nel triennio 2009-2011 (65% di 1483 pari a 964 interventi) richiesto dal contratto medesimo”.
Gsl sostiene che nell’arco del 2014, gli interventi sono stati 320 nel primo trimestre, 229 nel secondo trimestre, 130 nel terzo trimestre, 288 nel quarto trimestre: “Numero più alto rispetto agli obiettivi iniziali, a dispetto del calo nel secondo e terzo trimestre dovuto al blocco dei pagamenti da parte dell’Asl 2 (dovuto a interruzione dei flussi finanziari da parte della Regione Liguria) e la conseguente riduzione del 47% del budget contrattuale”.
L’azienda privata rappresentata da Alessio Albani specifica: “Qualora ci fossero differenze di vedute e di interpretazioni dei dati relativi al 2014, gli accordi stipulati avrebbero previsto comunque un eventuale passo indietro, un ritorno al secondo step, come peraltro vorrebbe il buon senso. E non, come invece sta accadendo ora, l’immediata eliminazione del progetto, senza preavviso alcuno”.