Una colletta tra undici Comuni liguri e piemontesi per tenere in vita la stazione sciistica di Monesi. L’alleanza in alta quota sarà ufficializzata a breve da un protocollo d’intesa sottoscritto con la Provincia di Imperia.
La cifra messa a disposizione dai piccoli Comuni non supera gli 11 mila euro, sommata però ai 25 mila che la Provincia paga ai proprietari dei terreni su cui sorgono gli impianti. Conclusa l’adesione da parte di ogni Comune, la Provincia di Imperia – capofila – potrà bandire una gara quinquennale d’affidamento della seggiovia Tre Pini, l’unica a gestione pubblica
I Comuni liguri coinvolti sono Triora, Mendatica, Cosio d’Arroscia, Montegrosso Pian Latte, Pornassio, Pieve di Teco, Vessalico, Armo, Borghetto d’Arroscia. Quelli piemontesi Briga Alta e Ormea.
L’impianto dovrà essere affidato entro il primo dicembre. Se non sarà individuato un vincitore, la gestione potrà essere affidata con trattativa privata come nel recente passato, anche per un solo anno.
Complicata la gestione degli unici due impianti ancora operativi a Monesi: fino alla scorsa stagione le società Monesi3000 prima e Noir srl (di Marino Arimondi) si sono fatte carico della seggiovia provinciale con affidamenti annuali a un canone simbolico. Lo skilift del Plateau è invece gestito dai fratelli Toscano, che sono anche proprietari dei terreni su cui sorge la seggiovia. Per ora non è chiaro se, una volta affidati gli impianti, sarà proposta una bigliettazione unica e se verrà garantita un’apertura costante dello skilift del Plateau.
Tutto da rifare invece per la prosecuzione della seggiovia fino in cima al monte Saccarello, da affiancare allo skilift. Sulla cima sorgono il “Rifugio Sanremo” (accanto alla statua del Redentore) gestito dal Cai, e il rifugio privato “La Terza” della famiglia Porro (sella della Valletta). La scorsa primavera la Regione ha comunicato lo stop al progetto della seggiovia che avvicinava la cima della Valletta, per complicazioni nell’iter burocratico, mancato finanziamento da Fondazione Carige del 20% dei 2 milioni e 200 mila euro previsti (e mancato subentro della Provincia), norme sempre più stringenti da parte del Cipe, erogatore dei fondi. Tanto da far passare in secondo piano il ruolo del “gallo forcello”, fagiano di montagna la cui tutela aveva disturbato il sonno di amministratori e operatori turistici della valle.
Angelo Lanteri, sindaco di Triora (comune da cui dipende la frazione di Monesi) cerca una sponda nella nuova Giunta regionale per l’allungo della seggiovia: «Ci sono stati incontri e abbiamo ricevuto rassicurazioni – dice il sindaco di Triora – ma non c’è ancora nulla sulla carta. Il progetto, che ormai ha tre anni, è sottoposto a prescrizione di valutazione ambientale entro cinque. Non sappiamo ancora se potrà essere riportato in vita o se dovremo farne uno da capo, magari su un altro percorso». Per l’economia di quella che un tempo era definita “piccola Svizzera” di Liguria si prospettano anni ancora difficili.