È in arrivo a Sanremo l’outlet del lusso, nella periferia industriale di valle Armea, di fronte al Mercato dei fiori. Ci ripensano invece i vertici di McArthurGlen (gli stessi di Serravalle Scrivia), che lo scorso anno avevano puntato con decisione sulle aree ferroviarie in fase di dismissione nel Parco Roja di Ventimiglia, mettendo in allarme il vivace tessuto commerciale della città di frontiera.
A Sanremo i toscani del Mall di Leccio Reggello apriranno un nuovo megacentro che promette di attrarre una clientela internazionale: dai crocieristi ai frequentatori della Costa Azzurra. Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri ha già parlato di pacchetti turistici dedicati e collegamenti con bus navetta per il centro cittadino e l’aeroporto internazionale di Nizza. La pratica, contestata dalla Confcommercio cittadina, era nata lontano dai riflettori durante l’amministrazione di centrodestra guidata da Maurizio Zoccarato. L’annuncio è arrivato solo lo scorso anno. Il Mall del lusso sorgerà su una superficie complessiva di 25 mila metri quadri. L’investimento può raggiungere i 35 milioni di euro. L’edificio principale è già stato abbattuto ed è pronto per essere ricostruito: ospiterà «negozi di vicinato» con marchi come Gucci, Dior, Valentino, Fendi, Saint Laurent e molte altre grandi firme a prezzi di stock. Il progetto prevede un ampliamento per un secondo edificio, ma la variante dovrà essere approvata dal Consiglio comunale.
A Ventimiglia, invece, la catena McArthurGlenn ha gettato la spugna, a poco più di un anno dell’annuncio choc. Ora lo stesso sindaco Enrico Ioculano, che ha ancora nel cassetto la dichiarazione d’intenti per un Serravalle bis, parla dell’ennesima occasione sprecata. Dopo Ikea anche l’outlet fa marcia indietro. Troppo lunga e tortuosa la strada della riconversione delle aree ferroviarie del Parco Roja, area ex doganale di 150 mila metri quadri tutta da ripensare. Lo scorso inverno Philippe Ortelli, presidente della Fedem di Monaco (una sorta di Confindustria del Principato) confermava l’interesse degli imprenditori monegaschi per la delocalizzazione delle industrie nelle future aree artigianali del Parco ferroviario: da Monaco si cercano oltrefrontiera sbocchi produttivi e, soprattutto, logistici. Secondo il sindaco di Ventimiglia, l’impasse è dovuta ai tempi del Demanio e di Rfi. Gli uffici comunali hanno fatto la loro parte. L’accordo di programma per la riconversione è stato firmato anche dalla Regione. Si attende la definitiva cessione delle aree. Ma il tempo stringe, e forse è già troppo tardi.