È scontro tra Comune e Soprintendenza per i beni archeologici sul progetto di riqualificazione di piazza Verdi alla Spezia, e a farne le spese sono per primi i commercianti della zona: più di venti esercizi da due anni sono impediti nelle loro attività da un cantiere che sembra non abbia fine.
Il sindaco Massimo Federici, in una lettera inviata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, accusa la Soprintendenza di «attivare iniziative ostative e ostruzionistiche» nei confronti della realizzazione del progetto. «Iniziative che finora – precisa Federici nella lettera – nonostante ricorsi e controricorsi, in sede di giustizia amministrativa non hanno prodotto nessun risultato, se non quello di rallentare oltremodo l’iter di realizzazione del progetto, con danno sia per le casse del Comune, che in più occasioni si è visto costretto a proporre variazioni di bilancio funzionali a rivedere il budget destinato al compimento dell’opera, sia per gli operatori commerciali della piazza. Ora – puntualizza il sindaco – assistiamo a un nuovo tentativo, messo in opera dalla Direzione della Soprintendenza archeologica, che ha inteso impegnarsi in prima persona nel tutelare il ritrovamento di alcuni sassi, già fondamenta di un teatro ottocentesco demolito circa un secolo fa in quanto di scadenti fattezze Contrariamente a quanto il buon senso avrebbe suggerito, si è deciso di stoppare non una porzione della piazza, quella interessata dalle attività di scavo e ripulitura finalizzate a repertare e datare il materiale rinvenuto, ma il cantiere nella sua interezza, impedendo di fatto qualsiasi azione da parte della ditta vincitrice dell’appalto».
«Il sindaco di noi non si è mai interessato, in Comune – denuncia Eros Meucci, titolare della storica pasticceria Fiorini – non hanno neppure risposto alle nostre mail, e degli amministratori, a parte l’assessore Corrado Mori, non abbiamo mai visto nessuno. Comunque, è chiaro che in questo braccio di ferro facciamo il tifo perché l’amministrazione possa portare a termine i lavori. La trasformazione di piazza Verdi in un cantiere ha danneggiato gravemente più di una ventina di esercizi. Noi abbiamo dovuto lasciare a casa quattro persone, l’attività si era ridotta troppo. Poi la situazione è parzialmente migliorata e abbiamo ripreso un dipendente. Fuori ne sono rimasti tre».