Giovanni Toti, nuovo presidente della Regione Liguria, è costretto dallo Statuto regionale e dai ricorsi al Tar sulla composizione del consiglio ad attendere almeno fino alla prima settimana di luglio prima di poter presentare la sua giunta ma in questo caso le lungaggini procedurali probabilmente giocano in suo favore.
Perché il puzzle è complicato da comporre: gli assessorati sono sette, gli aspiranti assessori decine. Nei giorni scorsi il governatore si era detto preoccupato per il fatto che pochi assessori gravati di numerose deleghe potrebbero trovarsi in difficoltà. La prima difficoltà da affrontare è però quella della scelta degli assessori.
Bisogna conciliare le richieste dei partiti della coalizione con quelle dei territori che chiedono di essere rappresentati, con le indicazioni delle centrali romane, con le aspirazioni individuali, con l’eventualità di una cooptazione di assessori tecnici.
Di sicuro c’è che Sonia Viale, segretaria regionale della Lega Nord, sarà vicepresidente. Era nei patti preelettorali. Viale potrebbe ricevere le deleghe relative ai temi che stanno più a cuore al suo partito, immigrazione e sicurezza. Altrettanto certo è che il Carroccio, forte del risultato elettorale – 20,25% dei voti contro il 12,66% di FI – non rinuncerà alle prerogative di forza trainante del centrodestra. Dovrebbe ottenere altri due assessorati. Nei patti era anche un posto per Fratelli d’Italia: qui, però, si scontrano i quadri regionali con quelli nazionali: Giorgia Meloni intende mandare in Liguria Carlo Fidanza, il partito ligure non gradisce un paracadutato.
Area Popolare non aveva ricevuto assicurazioni formali prima del voto ma aspira ugualmente a un posto in giunta. Forza Italia non intende essere sacrificata. Inoltre, poiché il rapporto tra maggioranza e opposizione, se il Tar non accoglierà il ricorso di Toti, sarà di 16 a 15, con il rischio continuo per la giunta di andare sotto nelle votazioni, almeno alcuni assessori dovranno rinunciare alla carica di consigliere. La prospettiva non entusiasma nessuno. A questo punto, come spesso succede, si potrebbe rinunciare a tecnici e supertecnici, pensati per Bilancio e Sanità, liberando due posti ai politici. Toti starebbe studiando anche un’altra possibilità, quella di tenere provvisoriamente per sé la delega al Bilancio e poi cederla a un sottosegretario. I sottosegretari dovrebbero essere tre e alleggerire il lavoro degli assessori. Contribuirebbero anche a offrire tre posti in più. Per ottenerli, però, bisognerà modificare lo Statuto.
Con lo scopo di preparare la giunta, Toti ha indetto una riunione nel convento di Santa Croce a Bocca di Magra, nello spezzino, sabato prossimo. Interverranno consiglieri, segretari politici, amministratori, anche politici non liguri, come Roberto Maroni. Sarà una giornata di studio, di team building, la scelta degli assessori non avverrà in quella sede. Ma sarà nei pensieri di gran parte dei partecipanti.