La Regione Liguria chiede al governo di riassorbire il personale che potrebbe risultare in soprannumero dopo il processo di riordino dalla Province. E sulla posizione dei precari, per una parte dei quali non risultano rinnovabili i contratti a causa della regola dei 36 mesi massimi di precariato, la Regione chiede anche di valutare la possibilità di non far valere l’obbligo in caso di trasferimento ad altro ente.
La Liguria è una delle cinque Regioni che, con la legge 15 del 2015 in attuazione alla legge Del Rio, ha legiferato nell’ambito del processo di riordino istituzionale delle Province. Chi è già transitato verso altri enti (dogane e ministero della Giustizia) verrà confermato, mentre gli esuberi saranno sessanta, circa 20 per ogni provincia. Il personale a tempo indeterminato in servizio nelle quattro Province liguri alla fine del 2014 era composto da 1.807 persone. Dalle Province e dalla Città metropolitana di Genova saranno 313 quelle che arriveranno in Regione: le nuove funzioni regionali, svolte in precedenza dalle Province, riguardano la difesa del suolo, che vede in arrivo 127 persone, il turismo, 63, caccia e pesca, 18, e la formazione professionale, 96. A loro si aggiungeranno nove dirigenti, cinque per la formazione professionale, tre per il settore della Difesa del suolo e uno per il Turismo.
I dipendenti provinciali attualmente in assegnazione temporanea in altre istituzioni statali sono 68. I numeri complessivi saranno disponibili non appena le Province concluderanno gli elenchi ricognitivi che conterranno con precisione il personale che resta nelle Province e nella Città metropolitana per l’esercizio delle funzioni fondamentali, quello che transita in Regione per l’esercizio delle funzioni delegate, il personale dei Centri per l’impiego e della Polizia provinciale (in attesa della normativa nazionale che ne definisca la destinazione), il personale nelle amministrazioni statali o altri enti locali e gli esuberi effettivi.