Srl in crescita nell’artigianato ligure. Nel 2014 il saldo delle società di capitale (a responsabilità limitata per l’artigianato) è di 1.418 realtà, il 3,1% del comparto artigiano totale della regione, che raccoglie oltre 45 mila imprese. Si tratta di un saldo positivo del 5%, il terzo maggiore d’Italia dopo Sicilia (+7,9%) e Campania (+5,8%). Ma non solo. Secondo gli ultimi dati Unioncamere-Infocamere elaborati dall’Ufficio studi Confartigianato, la crescita supera di gran lunga quella media italiana, che si attesta sul 3,3%. Una dinamica positiva in ciascuna macroarea, ma i tassi di crescita più intensi e superiori alla media nazionale si registrano nel Mezzogiorno con il +4,4% e nel Centro con il +3,6%. Nel Nord Italia i tassi di crescita sono rispettivamente del +2,9% per il Nord-Est e del +2,7% per il Nord-Ovest. Se la Liguria, insieme alle due regioni del Sud, si posiziona sul podio, agli ultimi posti in classifica troviamo Valle d’Aosta (+0,8%), Sardegna (+1,2%) e Piemonte (+1,5%). «Un segnale positivo per l’artigianato – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Si tratta di una marcata crescita particolarmente rilevante, tenendo conto che questa tipologia societaria presenta una dimensione media di sette addetti per impresa, cioè quasi tre volte quella media del comparto artigiano. Di conseguenza, un incremento delle srl comporta risvolti positivi anche sul fronte occupazionale e sulla struttura d’impresa che acquisisce una maggiore solidità finanziaria». Non a caso, in Italia, la quota delle srl corrisponde al 4,8% del totale delle imprese artigiane, ma il peso corrispettivo dell’occupazione sale al 14%. In Liguria, tale incidenza raggiunge l’11%. A livello provinciale, l’incremento maggiore delle srl si riscontra nello spezzino: +12,5% nel 2014 (304 aziende). Segue la crescita nell’imperiese, che conta 143 srl, aumentate del 4,5% in un anno. Simile l’aumento nella provincia di Genova, un +4,3% che riguarda 714 società. Unico segno meno a Savona: qui, le 257 srl sono diminuite dello 0,8%. Diverso l’andamento delle altre forme giuridiche societarie che, così come nel resto d’Italia, registrano una diminuzione nell’ultimo anno. In Liguria la decrescita è del 2,5% per le società di persone (che rappresentano 7.297 realtà sul territorio) e dello 0,5% per le ditte individuali (poco più di 36.600 realtà): il primo valore è quasi in linea con quello medio nazionale (-2,3%), mentre il secondo è inferiore (-1,5%). Per le società di persone la dinamica è negativa in tutte le regioni: la meno intensa in Trentino Alto-Adige (-0,7%), Campania (-0,9%), Veneto e Sicilia (entrambe -1,8%), le maggiori criticità in Umbria e Sardegna (entrambe -3,4%) e in Abruzzo (-3,3%). Per le ditte individuali, il Trentino-Alto Adige è l’unica regione con variazione positiva (+0,6%), mentre le diminuzioni più intense sono in Basilicata (-3,5%), Campania (-3,1%) e Sardegna (-2,9%). Il calo registrato in Liguria è frutto di una dinamica negativa che coinvolge tutte le province. Prima fra tutte, Imperia: -4,3% per le società di persone e -0,6% per le ditte individuali. Alla Spezia il calo è rispettivamente del 3,7% e dello 0,7%. Savona registra un -2,9% nel primo caso e -0,7% nel secondo. A Genova, infine, le società di persone sono diminuite dell’1,5% e le ditte individuali dello 0,3%.