Ripresa economica rimandata al secondo semestre dell’anno. Secondo l’ultimo rapporto presentato da Confindustria Genova, il capoluogo ligure non ripartirà fino alla seconda parte del 2015: prima di allora, sarà possibile addirittura un nuovo rallentamento. Dal report dell’associazione emerge che, a livello nazionale, il fatturato delle imprese è cresciuto solo dello 0,6% nel secondo semestre 2014. Il fatturato estero sale dell’1,6%, gli ordini Italia scendono dello 0,8% e quelli esteri segnano un +1,1%. Trend positivi solo per alcuni settori: porti, cantieristica navale, manifatturiero e servizi. Bene anche settore alimentare, farmaceutico e chimico. I numeri del primo semestre 2015 non sono particolarmente positivi: -0,1% del fatturato imprese, esportazioni a -0,8%, occupazione in organico stabile.
Per Genova, la presentazione del report è stata l’occasione per toccare anche il tema delle imprese dell’indotto Ilva: secondo Giuseppe Zampini, presidente di Confindustria Genova, «ci sono 27 imprese iscritte a Confindustria creditrici del gruppo siderurgico, per un totale di 14 milioni di euro. E se ne contano molte altre non associate: è necessario superare l’attuale gestione del commissariamento che considera “creditori privilegiati” solo quelli di Taranto. Tutte le imprese creditrici, comprese quelle genovesi e di Novi Ligure, devono invece essere considerate strategiche alla pari».