Con 295 prodotti tradizionali la Liguria è tra le prime regioni italiane a distinguersi per una forte e consolidata tradizione agroalimentare. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, la Liguria è settima nella classifica nazionale stilata in base ai dati del ministero delle Politiche agricole, che ha recentemente diramato l’elenco aggiornato dei prodotti della tradizione italiana: si tratta di 4.813 alimenti caratterizzati da tecniche e metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo. Di questi, oltre il 6% è un prodotto ligure. Ai primi posti in classifica Toscana, con 463 esemplari, seguita da Campania (429) e Lazio (386), che rappresentano una percentuale compresa tra l’8% e il 9,6% dell’insieme dei
prodotti tradizionali italiani. Regioni dalla lunga tradizione gastronomica anche Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, che scavalcano la Liguria con oltre 340 specialità consolidate. «Si tratta di un notevole traguardo per la nostra regione, che vanta una lunga tradizione agroalimentare – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – Tenendo anche conto delle dimensioni della Liguria e considerando che la maggior parte delle regioni più piccole si collocano agli ultimi posti in classifica, questo risultato diventa ancora più importante. Un risultato frutto della passione e delle conoscenze dei nostri piccoli imprenditori e artigiani che, portando avanti tradizioni centenarie, rendono le nostre specialità note e apprezzate in tutto il mondo».
Olio extravergine di oliva Riviera Ligure, basilico genovese, acciughe sotto sale del mar Ligure e focaccia col formaggio di Recco sono invece i prodotti liguri di qualità che rientrano nei 262 Dop, Igp e Stg italiani (rispettivamente, i marchi Denominazione di origine protetta, Indicazione geografica protetta e Specialità tradizionale garantita). Ultima nella classifica nazionale, la Liguria affianca la Valle d’Aosta a quota quattro esemplari: al primo posto Emilia Romagna, con 39 prodotti, seguita da Veneto (36), Lombardia (29), Sicilia (28) e Toscana (26). L’Italia, prima in Europa per numero di prodotti di qualità riconosciuta, vede prevalere il settore ortofrutticolo tra i propri Dop, Igp e Stg: sono circa un centinaio tra frutta, verdura e cereali. Si contano invece 46 tipi di formaggi e ben 43 diversi tipi di olio extravergine di oliva, mentre la carne e i prodotti derivanti dalla sua lavorazione contano 37 esemplari di qualità.
Una filiera che coinvolge oltre 80 mila imprese in Italia tra produttori, circa 73 mila, e trasformatori, più di 7 mila. In particolare, tra le imprese trasformatrici, è il comparto dell’olio extravergine a fare la parte del leone, con oltre 1.800 realtà italiane attive, seguito da quello dei formaggi (quasi 1.700 imprese). A livello territoriale, il 76% delle attività di trasformazione dell’olio Dop e Igp si concentra in cinque regioni: Toscana (816), Puglia (217), Umbria (121), Lazio (126) e proprio la Liguria, con 117 imprese che lavorano l’olio extravergine Dop della Riviera Ligure. Altre 25 realtà della nostra regione lavorano invece il basilico genovese, mentre una quindicina sono attive nella trasformazione di altri prodotti, tra cui le acciughe, e si contano infine una ventina di imprese affiliate al “Consorzio Focaccia di Recco col formaggio” tra ristoranti, panifici, forni e locali da asporto.