In questo finale di 2014 la disoccupazione in Liguria risulta ancora in crescita: secondo l’ultima analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato su dati Istat, nel terzo trimestre dell’anno nella nostra regione il tasso di disoccupazione ha toccato il 9,8%. Si tratta di dell’1,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2013, numeri che equivalgono a 67 mila persone in cerca di un lavoro contro le 53 mila dello scorso anno. 11,8% il dato nazionale, in crescita di mezzo punto percentuale sul 2013. In generale nel Nord la disoccupazione è aumentata, in un anno, di soli 0,2 punti (7,8% contro 7,6%), il Centro risulta in linea con la media del Paese, con una crescita di mezzo punto (10,7% su 10,2%), mentre il Sud soffre maggiormente: qui l’aumento della disoccupazione è stato dell’1% (19,6% nel 2014 contro i 18,5% del 2013). «Siamo di fronte a dati ancora preoccupanti – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – che posizionano la nostra regione davanti quasi solamente al Mezzogiorno. La Liguria fa ancora fatica ad aggregarsi al “treno” del Nord Italia, dove le regioni hanno tenuto decisamente meglio di fronte alla crisi del mercato del lavoro: nell’ultimo anno la disoccupazione è sì aumentata, ma di un valore nettamente inferiore rispetto al nostro». La Liguria si trova così al nono posto in classifica, dietro al Nord (Piemonte escluso, con un tasso che tocca il 10%) e alcune regioni del centro, come Toscana (9,3%) e Marche (8,9%). I tassi minori in Trentino Alto Adige (4,9%) e Veneto (6,7%), mentre Sicilia e Calabria chiudono la classifica con valori intorno al 20%.
Non si salva nemmeno la disoccupazione femminile: anche in questo caso il dato ligure è del 9,8%, in crescita di un punto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Qualche barlume di luce emerge dal confronto nazionale: il tasso di disoccupazione “rosa” in Liguria è il settimo meno alto d’Italia e stacca di quasi tre punti percentuali quello nazionale, pari al 12,9%. Le più “attive” sono le trentine, con un tasso di disoccupazione del 5,3%, mentre il valore più preoccupante è in Puglia (25%).
Sul fronte occupazione, i dati parlano di un leggero aumento in Liguria: con 623 mila occupati rispetto ai 619 mila dello scorso anno, il tasso passa dal 61,4% del terzo trimestre 2013 al 62,3% attuale. In Italia, dove l’occupazione tocca il 56%, l’aumento medio in un anno è stato dello 0,4%: a incidere maggiormente questa volta è il Centro (60,7%), con una crescita dell’1,1%, mentre il Nord (64,8%) aumenta solo dello 0,3%. Valore rimasto invariato nel Mezzogiorno, dove si stenta a raggiungere il 42%. La Liguria, decima in classifica, resta ancora una volta dietro a tutte le regioni del Centro-Nord: migliori piazzamenti per Trentino Alto Adige (70,1%) ed Emilia Romagna (67%), fanalini di coda Sicilia e Campania (con tassi vicini al 40%).
Per quello che riguarda le occupate, in Liguria il tasso tocca il 55,9%, di gran lunga più alto di quello medio italiano (solo 46,7%) e questa volta più vicino ai valori del Nord: il Trentino Alto Adige, primo in classifica, non supera il 62,6%. A soffrire maggiormente è, ancora una volta, il Sud: in Sicilia e Campania la “quota rosa” non arriva al 30%.