I prodotti liguri piacciono ai mercati esteri. I dati diffusi da Unioncamere, relativi la secondo trimestre 2014, collocano la Liguria al nono posto nella speciale classifica delle regioni più “esportatrici”. Pur essendo lontana dalle capofila Puglia e Marche, la nostra regione segna rispetto all’anno passato un +3,9%, dinamica che si riduce all’1% se si sommano i risultati del primo trimestre. Il contributo fornito all’export nazionale rimane stabile, passando dall’1,6% del 2013 all’attuale 1,7%. A fare da traino sono soprattutto macchinari e apparecchiature (+76%, con un peso a livello nazionale dell’1,9%), apparecchi elettrici (+21,5%) e prodotti chimici (+10,6%). Continuano invece a rallentare i prodotti petroliferi (-31,8%) e quelli agricoli (-6%).
A livello provinciale, Genova segna un +10,1%, che diventa 10,6% se si considera il periodo cumulativo gennaio-giugno. Tra i prodotti più venduti spiccano le macchine di impiego generale (+184,8%, con un peso del 22,6% sul totale dell’export della provincia) e i prodotti petroliferi, nonostante un calo del 43,5%. La metà più ambita resta la Germania (+9,2%), dove è cresciuta la vendita la vendita dei prodotti siderurgici (+39,6%). Al secondo posto si colloca la Tunisia (+ 283,8%), seguita dalla Francia (-13,4), verso cui è stato esportato quasi il doppio di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio rispetto al 2013.
Bene anche il Ponente, con Imperia che registra un +5,9% nel secondo trimestre e un 6,2% a livello semestrale, e Savona, che nonostante un leggero calo tra marzo e giugno (-1,4%) chiude il semestre con un saldo positivo, +4,4%. Nell’imperiese vanno forte il settore alimentare (+12%) e quello agricolo (-9,2%), apprezzati soprattutto in Francia, Germania e Paesi Bassi. I prodotti savonesi più appetiti sono invece quelli chimici (che aumentano del 16,5% e pesano per il 50% sull’export provinciale) e petroliferi (+13,5%), che hanno in Francia (-3,3%), Germania (-12,6%) e Spagna (+3,9%) i principali mercati di sbocco.
L’unica nota stonata è rappresentata dalla Spezia, dove il calo riguarda sia il trimestre (-14,1%) che il semestre (-39,2%). A buttare giù le percentuali il crollo delle vendite di armi (-36%) e di imbarcazioni (-75,3%). L’export spezzino è indirizzato particolarmente vero gli Emirati Arabi, anche se rispetto a un anno fa il saldo è negativo (-86,8%), l’Algeria (+38,7%) e la Libia (+337,9%), che conquista il terzo gradino del podio grazie a una cospicua vendita di strumenti e forniture mediche.
Per quanto riguarda l’export nazionale, il primo semestre 2014 segna un +1,3% rispetto al 2013, grazie al +1,2% delle regioni nord-occidentali e al +3,4% di quelle nord-orientali. In calo invece il Sud Italia e le isole, che chiudono con un -2,8%, mentre nel Centro Italia la crescita è più contenuta (+0,6%).