Hanno sfilato per le vie cittadine i lavoratori di Ansaldo Energia e atteso la risposta del prefetto Franceschelli che è arrivata all’ora di pranzo.
I sindacati denunciano la mancanza di commesse per il prossimo anno, uno scarico di lavoro che arriva al 50% nel secondo semestre del 2023 e chiedono l’intervento nel breve termine all’azionista principale, Cassa Depositi e Prestiti, per mettere in sicurezza i 2.400 lavoratori.
«Sulla ricapitalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti non c’è evidenza su tempi e quantità economica che per noi deve servire anche per investimenti strutturali e per la ricerca e sviluppo per migliorare i prodotti esistenti e crearne dei nuovi per gestire un mercato quello dell’energia in continuo cambiamento − spiegano in una nota il segretario generale Fim Cisl Liguria Christian Venzano e i delegati della Rsu Fim Cisl Liguria −. Sullo scarico di lavoro per l’anno 2023 il quadro di Ansaldo Energia è davvero drammatico anche se leggermente migliorato rispetto alle previsioni iniziali ma questi sono i dati peggiori degli ultimi 20 anni»
«Da questa situazione non devono rimetterci le lavoratrici e i lavoratori − si legge nella nota Fim Cisl Liguria − l’azienda ha spiegato che la congiuntura in atto, tra guerra, aumento dell’energia e speculazione del gas, ha generato questa grave situazione che genera incertezza in tutta l’Europa nel mercato di riferimento e di fatto ha fermato la transizione in Italia, con la dichiarazione del Ministro Cingolani con lo stop delle tre centrali firmate e della quarta verso la firma. Ma questo però è inaccettabile».
«C’è una commessa di generatori di Terna che il governo deve assegnare ad Ansaldo senza se e senza ma − commenta Venzano − il governo deve aiutare Ansaldo Energia, azienda strategica per il sistema Paese che può dare con il gas, il nucleare e le alternative e gli accumulatori una risposta importante per l’intera nazione, ma anche per il mondo intero, visto che sono poche le aziende che possono produrre sistemi di energia nel mondo. Nello stesso tempo Ansaldo deve allargare i suoi mercati di riferimento e il governo con l’88% della proprietà di Cdp deve aiutare Ansaldo Energia come fa per altre aziende strategiche ad entrare in altri mercati. Solo così possiamo veramente salvare e rilanciare Ansaldo Energia tutelare le sue lavoratrici e i suoi lavoratori che hanno competenze che il mondo ci invidia».
Il 1° agosto la direzione aziendale ha comunicato lo stato di pre-fallimento di Ansaldo Energia. Dopo oltre un mese e mezzo la situazione dello stabilimento “è disastrosa, la fabbrica sta lentamente morendo”.
Questi i temi che sono stati affrontati nel corso dell’incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e il prefetto, previsto nelle prossime ore: dalle risposte ottenute i sindacati decideranno come agire.