Senza mezze parole. Per Giulio Dapelo, consulente del lavoro in Genova, la normativa sul welfare aziendale è un’idea vincente. Un modo per dare vantaggi sia alle imprese sia ai lavoratori, riducendo il costo del lavoro, eliminando il cuneo fiscale, cioè la tassazione sul reddito dei lavoratori. Grazie alle ultime novità è ora possibile rimborsare l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale del dipendente e dei familiari, o addirittura gli interessi passivi che il dipendente paga per il mutuo.
Proprio per questo lo studio Dapelo, ha organizzato a Genova un incontro per raccontare cos’è il welfare aziendale, ma soprattutto perché è vantaggioso per tutti.
“Il Welfare aziendale – opportunità e vantaggi per aziende e dipendenti” ha evidenziato come sia possibile anche arrivare alla diminuzione del carico fiscale contributivo persino sulla retribuzione corrente, basta studiare bene la materia.
Dai buoni pasto a quelli per l’istruzione dei figli, passando per assicurazioni legate alla non autosufficienza o alla malattia grave, ma anche il rimborso per la badante di familiari anziani e soprattutto la possibilità di accedere all’assistenza sanitaria integrativa, vista l’alta richiesta che c’è (come spiega Dapelo nel video).
Un’erogazione su cui le tasse non incidono, a differenza dei premi “a sentimento”, come ha spiegato Claudio Della Monica, consulente del lavoro in Milano, consulente welfare di Generali Italia: «Fare welfare in azienda vuol dire dare benefici ai propri dipendenti diversi dal denaro e che migliorano benessere e sicurezza sociale».
Un piano welfare costa in proporzione molto meno rispetto e può riguardare anche le piccole aziende. Per Dapelo si tratta di una delle riforme potenzialmente più importanti: «Il Jobs act in fondo riguardava un ristretto numero di persone, mentre qui sono milioni quelle potenzialmente coinvolte».