Si chiama la Super 11, perché sarebbero 11 i km di percorso, dalla Fiumara a Boccadasse, sei tappe da percorrere in bicicletta ma non solo, previsti anche spazi per runner e passeggiatori.
Sala strapiena venerdì, nel minor Consiglio a Palazzo Ducale di Genova, con tante persone in piedi per la presentazione del percorso ciclabile e pedonale urbano a Genova. Confprofessioni ha commissionato la progettazione a LD+SR, Luca Dolmetta e Silvia Rizzo, che hanno realizzato un progetto dettagliato e compreso anche di costi, una stima di 12,9 milioni complessivi, ma anche divisi tratto per tratto. «Una grande opera – l’ha definita Giulietta Pagliaccio, presidente della Fiab, la Federazione italiana amici della biciclietta – che consente di riappropriarsi delle strade anziché restarne ai margini».
Un itinerario che prevede sia passaggi a raso strada, sia i cosiddetti snake, ossia parti sospese a qualche metro di altezza. Un percorso colorato e ben visibile, con il “claim” la Super 11 che verrebbe ripetuto lungo tutti gli 11 km.
Per realizzare il primo tratto dalla Fiumara al Wtc (lungo 1,2 km) servono circa 1,4 milioni. La Super 11, scorrerebbe accanto ai magazzini del sale, in via Sampierdarena.
Il percorso dal Wtc alla Stazione Marittima (con una deviazione per la Lanterna) invece è stimato 1,6 milioni più 124 mila euro per il tratto che consente di raggiungere il simbolo di Genova. La lunghezza è di 2,4 km + 775 metri di deviazione. Il tratto più “complicato” su cui transitare, all’altezza della Coop Di Negro, sarebbe risolto con la realizzazione di una passerella sospesa sotto la nuova rampa della sopraelevata, che consentirebbe anche a chi esce dal Terminal Traghetti di non dover fare attenzione al trasporto bagagli in un marciapiede stretto come accade adesso. La deviazione per la Lanterna consentirebbe anche una riqualificazione di tutta quella zona portuale. Un percorso invidiabile, vista mare e in questa parte anche coperto dalla sopraelevata. All’altezza del parcheggio di Di Negro la parte pedonale potrebbe essere compresa proprio sotto la strada Aldo Moro, attualmente inutilizzata, pur essendo stata rinnovata da poco (oltre che teatro di abbandono di bottiglie di alcolici).
Il tratto numero 3 dalla Stazione Marittima al Mercato del Pesce è lungo 1,6 km, costerebbe 3,2 milioni, perché prevede un ricorso agli snake (sia singola corsia, sia doppia e separata). Si bypasserebbe l’attraversamento di via Rubattino con la passerella. Piazza Caricamento sarebbe il punto di incontro tra la ciclabile di Ponente e quella di Levante.
Il tratto numero 4 dal Mercato del Pesce alla Fiera misura 1,7 km ed è la parte più costosa dell’opera: 4,3 milioni, ma anche una delle sfide più interessanti, visto che l’imbocco si lega al waterfront di Levante, ma consente di usufruire (in sospensione con uno snake che passa prima lato monte, all’altezza dello yacht club e poi a doppio senso separato dal pilone centrale della sopraelevata) delle aree portuali.
Il tratto numero 5 dalla Fiera a Piazzale Kennedy costa poco più di un milione, ma è anche il più corto con soli 602,6 metri.
Il tratto numero 6 da piazzale Kennedy a Boccadasse, lungo 2,1 km, prevede solo una pista a raso anche per i runner, un investimento ipotizzato di 1,2 milioni. In questo caso la pista ciclabile correrebbe accanto alla strada, con anche un inserimento di alberature tra la zona da passeggio e la Super 11.
Ora spetterà all’amministrazione decidere se questa proposta potrebbe essere realizzata, occorrono fondi e una scelta politica ben precisa (sarebbero eliminati diversi posti auto), ma i numeri di chi investe in piste ciclabili sono evidenti, come spiega Pagliaccio: «Si hanno benefici su nove settori diversi, è come restituire ogni anno 1000 euro a ogni cittadino. A New York la trasformazione di un’area in pedonale ha consentito la crescita del commercio locale del 172%. Ogni euro investito ne tornano tre in meno di tre anni, inoltre si ridurrebbe il cosiddetto inquinamento dello spazio pubblico: dove sta un’auto stanno dieci biciclette».
Al progetto hanno collaborato gli architetti Alice Adavastro e Marco Vignola, consulenti gli ingegneri associati Signorelli Evaso Moncalvo e la Geosarc.