Un record. Quello che dovrebbe essere suffragato dai dati ufficiali tra un paio di mesi (l’Osservatorio turistico regionale impiega ancora un po’ troppo, ma il commissario di In Liguria Carlo Fidanza ha assicurato proprio a Bj Liguria che sarà così ancora per poco) è stato già annunciato dagli albergatori a margine della conferenza stampa sulla firma della convenzione sull’imposta di soggiorno. Laura Gazzolo (Ac Hotel), rappresentante in Confindustria, è raggiante: «Luglio è stato un mese eccezionale per tutti, soprattutto per i quattro e cinque stelle, non avevamo mai avuto una percentuale di occupazione sopra l’80%, la media è del 60-65%. Un dato che non dipende dai prezzi, che sono rimasti alti ed è un bene perché significa che si tratta di una clientela con un ottimo potere d’acquisto».
«Il dato vale anche per gli hotel di categoria inferiore», conferma Andrea Dameri, direttore di Confesercenti Genova.
Tenendo conto che da questo conteggio sono esclusi AirBnb e altri portali che sfuggono alle registrazioni, si tratta di un risultato più che soddisfacente.
«Agosto sarà sulla stessa linea almeno per i primi 20 giorni», annuncia Gazzolo. E pensare che per molti genovesi (anche nel commercio e nella cultura), agosto sino a un paio di anni fa era considerato un mese di riposo.
Un boom che ha spiazzato persino il Comune, che fatica a soddisfare l’alta richiesta di cartine della città, almeno a quanto si è percepito dai dialoghi al termine della presentazione della convenzione.
Il coinvolgimento delle strutture extra-ricettive sembra comunque più vicino: «Stiamo cercando di informare chi ospita attraverso i portali come AirBnb di mettersi in regola – ribadisce Cesare Torre, dirigente della Comunicazione e promozione della Città – ci sono stati dei controlli e su 100 ispezioni 25 sono risultate irregolari. Anche la Guardia di Finanza è intervenuta. AirBnb Italia ha mostrato la volontà di collaborare, li incontreremo la prossima settimana e sta comunicando agli iscritti al portale la necessità di registrare l’attività».
L’adempimento burocratico è piuttosto snello, pare: un pagamento di 90 euro per l’iscrizione più un euro di tassa di soggiorno riscosso per ogni persona ospitata, che deve essere registrata. «Non vogliamo tarpare le ali a questa forma di ospitalità – ribadisce Sibilla – ma solo regolarizzarla».
Il Comune ha calcolato che a Genova rispetto a 9800 camere tra alberghi e Bed & Breakfast, ci sono circa 3000 posti letto tramite AirBnb.